Stamattina l’agenzia di rating Moody’s ha bocciato una lunga serie di enti locali italiani, ma anche aziende e banche. Tra gli istituti di credito oggetto della revisione del rating figura anche Unicredit. Le azioni della banca di Piazza Cordusio non hanno, però, reagito male in apertura di contrattazioni. Dopo circa un’ora dall’avvio degli scambi a Piazza Affari, il titolo Unicredit è in crescita dello 0,53% a 2,658 euro, facendo così anche meglio del mercato di riferimento ovvero l’indice FTSE MIB che sale dello 0,43%.
Dopo aver declassato il debito sovrano italiano al giudizio “Baa2” lo scorso 13 luglio, Moody’s ha deciso di abbassare il rating di lungo termine sul debito e sui depositi di Unicredit a “Baa2” da “A3”. L’outlook per i prossimi trimestri resta negativo, il che presuppone la possibilità di nuovi tagli al rating. Il giudizio di breve termine “Prime-2” è stato invece confermato. Il buon andamento di Unicredit fa pensare che il downgrade era ormai scontato, considerando la bocciatura avvenuta sull’Italia qualche giorno fa.
Ieri le azioni della banca milanese avevano perso il 2,22%, ma erano in calo già da giovedì scorso. In una nota, Moody’s ha spiegato la sua decisione di bocciare diverse banche italiane. L’agenzia di rating ha dichiarato che il downgrade a Ba2 per il rating italiano di lungo termine indica anche un rischio similmente accresciuto che il governo possa non essere in grado di fornire supporto finanziario alle sue banche in situazione di stress finanziario. Oltre a Unicredit è stata bocciata, tra le grandi banche, anche Intesa SanPaolo, sempre al livello “Baa2”.
Da un punto di vista tecnico, il titolo Unicredit può contare sulla presenza di un’importante area di supporto di breve periodo posta tra 2,61 e 2,6 euro. La tenuta di questi livelli dovrebbe permette alle quotazioni di continuare a oscillare all’interno del vasto trading range, che ormai si protrae da almeno due mesi e che mostra la presenza di un supporto fondamentale in area 2,35.