Il rischio default della Regione Sicilia, che dal 1946 gode di autonomia politica e amministrativa, ha innescato una serie di polemiche tra le istituzioni ma soprattutto grandi preoccupazioni in una fase storica molto delicata per l’Italia sotto il profilo del debito pubblico. Secondo il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, la regione non rischia alcun default, che comunque è stato per ora scongiurato con un trasferimento di liquidità già programmato di 400 milioni di euro.
Secondo il vicepresidente di Confindustria, ovvero l’imprenditore siciliano Ivan lo Bello, la Sicilia è a rischio default e può diventare “come una Grecia” per l’Italia. Parole forti, che Lombardo respinge al mittente sostenendo che la Regione gode di un rating identico a quello dell’Italia (Baa2 di Moody’s) e come i comuni di Milano e Venezia. Inoltre, i numeri della Regione siciliana sono stati certificati dalla Corte dei Conti. Sui rating, però, bisogna fare importanti precisazioni.
Il voto assegnato da Moody’s alla Sicilia, ovvero “Baa2” con outlook negativo, è uguale a quello del debito sovrano italiano ma non tiene conto del rischio di non poter far fronte alle obbligazioni ordinarie, come il pagamento degli stipendi e dei fornitori. Le agenzie di rating misurano solo la sostenibilità dell’indebitamento. L’attenzione sulla Sicilia resta alta, ma nel frattempo l’Unione Europea ha sospeso l’erogazione dei 600 milioni di euro di fondi a causa delle “gravi carenze di gestione”.
Le agenzie di rating guardano, quindi, soprattutto al livello del debito. Per fare un esempio, la Regione Lazio ha un rating più basso della Sicilia a “Baa3” secondo il giudizio di Moody’s. Tuttavia, l’ente guidato da Renata Polverini non ha problemi nel pagamento degli stipendi ai dipendenti regionali, ma paga 580 milioni di euro di interessi passivi (4,56% delle uscite correnti). La Sicilia, invece, paga interessi per 256 milioni (1,97%).
In base alle ultime rilevazioni di Moody’s, nella classifica dei rating delle regioni italiane la Lombardia è quella che ha il giudizio migliore (“Baa1”), mentre quello peggiore (“Baa3”) è stato finora assegnato ad Abruzzo, Campania, Calabria, Molise e Lazio.