Il titolo STMicroelectronics è in progresso dell’1,38% a 3,824 euro, nonostante diverse banche d’affari abbiano provveduto a tagliare il target price relativo alla quotazione del titolo alla borsa di Milano. Quello di stamattina, però, sembra soprattutto un rimbalzo tecnico dovuto alle prese di beneficio dopo tre giorni molto difficili per il colosso italo-francese dei semiconduttori, che di recente ha presentato i conti del secondo trimestre dell’anno. Ieri il titolo ha perso il 4,31%, ma da inizio mese la performance è negativa quasi del 15%.
STMicroelectronics paga la crisi del colosso finlandese Nokia e il rallentamento economico globale. Il secondo trimestre si è chiuso con un passivo di 75 milioni di dollari, al netto delle perdite di competenza del partner Ericsson. Nel primo semestre il fatturato è stato pari a 4,16 miliardi di dollari, in calo dai 5,1 miliardi dello stesso periodo del 2011, mentre l’utile netto è pari a 252 milioni di dollari, in netto calo dai 590 milioni dell’anno precedente.
Il numero uno della società, Carlo Bozotti, ha dichiarato che in meno di due anni è andato in fumo un miliardo di dollari di fatturato Nokia. Il peso del colosso finlandese è sceso sotto il 10% delle vendite dal 18% del 2009. Stm ha annunciato un taglio del 25% degli investimenti per il 2012. Secondo Bozotti, la società tornerà in attivo grazie ai tagli e all’euro debole. Stm fattura in dollari americani, anche se ha il 50% dei costi di produzione in euro.
Le banche d’affari hanno però peggiorato il target sul titolo. Ubs ha abbassato il target a 3,8 euro, confermando il rating “neutral”; Goldman Sachs ha portato il prezzo obiettivo a 5,7 euro, confermando però il “buy”. Barclays ha portato la valutazione a 3,75 euro (rating “equalweight”), mentre NatixIs ha abbassato il target price a 5,1 euro con rating “neutral”. Secondo Ing, invece, il target è ora 4,2 euro con rating “hold” (tenere le azioni in portfolio).