La Consob ha stabilito che non sarà possibile vendere allo scoperto i titoli finanziari quotati a Piazza Affari fino al 14 settembre 2012. Il precedente divieto di short selling era scaduto alle ore 18 di venerdì 27 luglio. L’autorità di vigilanza ha deciso di prolungare il divieto considerando il “perdurare delle condizioni di incertezza dei mercati” e “per garantire l’ordinato svolgimento delle negoziazioni e la tutela degli investitori”.
L’impedimento non riguarda, però, quegli intermediari finanziari che svolgono il ruolo di “market making”. La decisione è stata già confermata sul finire della scorsa settimana ed era attesa dagli operatori, che avevano chiesto un segnale chiaro alla Consob attraverso Assosim, ovvero l’associazione degli intermediari finanziari. Venerdì l’indice FTSE MIB è salito del 2,93% a 13.597 punti. Dai minimi storici di 12.296 punti, toccati il 25 luglio, è avvenuto un balzo davvero importante: nel giro di tre sedute di borsa si è sfiorato un rialzo del 10%.
L’indice FTSE MIB è stato trainato soprattutto dai titoli finanziari. Titoli come Unicredit, Mediolanum, Banco Popolare e Generali hanno messo a segno rialzi molto consistenti, approfittando anche della decisione dell’istituto di vigilanza guidato da Giuseppe Vegas di prolungare il divieto sullo short selling fino a metà settembre prossimo. Inoltre, il rally della borsa italiana ha preso slancio anche grazie alle dichiarazioni di Mario Draghi, che ha rassicurato gli investitori sul futuro dell’euro.
Il divieto sulle vendite allo scoperto dovrebbe garantire alle azioni italiane un maggior riparo dalla speculazione internazionale, che finora ha trovato terreno fertile per le sue strategie approfittando della difficile situazione del paese che si trova costrettto a pagare elevati tassi di interesse sui titoli di stato sia a breve che a medio-lunga scadenza. Intanto, oggi andranno in asta nuovi Btp a 5 e 10 anni fino a 5,5 miliardi di euro. Lo spread Btp-Bund apre la nuova ottava sui mercati finanziari poco sopra 450 punti base.