Associazione mafiosa e falso in bilancio, queste le accuse con cui i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno iscritto nel registro degli indagati la Calcestruzzi spa, l’azienda del gruppo Italcementi . Inoltre Calcestruzzi è accusata di aver usato miscele di calcestruzzo «allungate» e di bassa qualità per risparmiare e creare al contempo fondi neri che in Sicilia rappresentavano il trenta per cento del fatturato e sarebbero stati utilizzati per finanziare i clan mafiosi, mentre nel resto d’Italia avrebbero avuto scopi ancora da accertare.
L’accusa è maturata nell’ambito dell’operazione ”Doppio colpo”, che la scorsa estate ha portato in carcere tre presunti affiliati alla cosca mafiosa di Riesi che avrebbero gestito illecitamente appalti e forniture ai cantieri edili della zona. Secondo il gip di Caltanissetta, la Calcestruzzi spa aveva svolto attività di favoreggiamento nei confronti di Cosa nostra. È stata disposta la misura custodia cautelare nei confronti dell’Amministratore Delegato di Calcestruzzi, nonché del sequestro preventivo sul capitale sociale e su tutto il compendio aziendale di quest’ultima società, su iniziativa dell’Autorità Giudiziaria di Caltanisetta.
Nonostante l’amministrazione giudiziaria conseguente al sequestro, la Calcestruzzi ha nominato il nuovo Cda:
Nonostante l’amministrazione giudiziaria conseguente al sequestro, la Calcestruzzi ha nominato il nuovo Cda:
Nessuno ha mai pensato di sostituirsi all’amministratore giudiziario ma solo di contribuire attraverso la partecipazione di professioni terzi ad un dialogo costruttivo per Calcestruzzi.
Lo dicono ad Apcom fonti di Italcementi.
Nei giorni scorsi c’era stata una dura nota dell’amministratore giudiziario della Calcestruzzi spa Gaetano Cappellano Seminara secondo il quale
la nomina unilaterale del nuovo cda di Calcestruzzi e gli intenti manifestati rischiano di compromettere il clima di collaborazione con l’Amministrazione Giudiziaria e comunque non muta alcunché in ordine all’attuale status giuridico dell’azienda e del suo patrimonio che rimangono sottoposti al provvedimento di sequestro disposto dall’Autorità Giudiziaria.