Banca Imi, la banca d’investimento controllata da Intesa Sanpaolo (qui i risultati semestrali della capogruppo) e attualmente guidata dall’amministratore delegato Gaetano Miccichè, ha chiuso positivamente il primo semestre del 2012. Un periodo nel quale è stato possibile registrare una significativa crescita dell’utile netto, con una buona performance della gestione caratteristica, a sua volta spinta al rialzo dai profitti di natura finanziaria provenienti dalle attività di capital markets, trading, sales. Ridotto, nel secondo trimestre, l’apporto del margine da interessi.
In maniera più specifica, il manager di Banca Imi sostiene che il primo semestre si è chiuso con un utile netto in crescita del 37,5 per cento a 401 milioni di euro. Il risultato della gestione caratteristica sarebbe cresciuto di un ottimo + 51,3 per cento a 683 milioni di euro, mentre il margine di intermediazione si sarebbe attestato a 860 milioni di euro, con un apprezzamento che in termini percentuali supera il 40 per cento.
Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, i conti della gestione caratteristica sono stati spinti al rialzo dai profitti finanziari provenenienti dalle attività di capital markets, trading & sales, mentre si sarebbe ridotto – almeno negli ultimi mesi del semestre – l’apporto del margine degli interessi, a causa della scelta, nel mese di aprile, di ridurre i portafogli titoli, rendendo così la banca in una posizione ben più liquida. Il core tier I e il tier total si collocano al 14,1 per cento.
Parlando ci soti, registriamo un valore complessivo salito a 177 milioni di euro contro i precedenti 162 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Nella prima parte dell’esercizio in corso la banca ha contabilizzato investimenti per il progetto strategico di revisione delle infrastrutture dell’information technology a supporto dei già ricordati capital markets, e il potenziamento delle strutture di vendita internazionale.
Stando a quanto precisato da Miccichè, nella prima parte del 2012 Banca Imi avrebbe altresì accantonato e rettificato valori per 54 milioni di euro, a rafforzamento dei presidi di rischio, con copertura del portafoglio crediti in bonis all’1,6 per cento.