La ripresa dell’Euro dipende da tanti fattori. Uno dei più importanti è sicuramente la situazione dei Paesi a rischio come Italia e Spagna, ma sopratutto Grecia; Atene è in default controllato da mesi ed il crollo verticale della fiducia è alimentato dal ritardo nell’applicazione delle nuove misure richieste dall’UE per giustificare gli aiuti monetari. A fronte di questa situazione arriva l’azione decisa di Standard & Poor’s che rivede al ribasso l’outlook della Grecia cambiandolo da “stabile” a “negativo”.
Per quanto le agenzie di rating abbiano perso il loro potere smisurato di condizionare i mercati finanziari è inevitabile che una notizia del genere faccia quanto meno rivedere l’azione dell’UE e di Atene stessa sulla Grecia. Le stime dell’agenzia vedono un debito pubblico al 170% con un PIL in calo del 10-11% mentre le stime UE-FMI per quest’ultimo dato si limitavano ad un 4-5%.
Che sia una manovra diffamatoria volta a girare l’attenzione sull’Euro o meno ancora non è chiaro, ma di certo la Grecia è in default, la Spagna è sull’orlo del precipizio e l’Italia rischia di seguirla a ruota e questo basta a mettere in allarme i mercati.
Su questo punto però i pareri sono discordanti e non si esclude una revisione dell’opinione pubblica sulla posizione dell’Italia, che secondo il presidente dell’Abi Giuseppe Mussari “ha fatto i compiti a casa”, scagionando il rischio di un default del Paese.