La società di telecomunicazioni Wind ha chiuso il primo semestre con dati contrastanti. Se è pur vero che la compagnia ha visto crescere – sia nel mobile che nel fisso che nel broadband – il numero di propri clienti, è altrettanto vero che la società sembra aver scontato il forte taglio alle tariffe dei cellulari, che ha ritenuto opportuno praticare per accrescere la propria quota di mercato. Di conseguenza, sono calati i ricavi, che hanno premuto al ribasso anche i margini operativi. Ecco tutti i maggiori dettagli sull’andamento di Wind nel primo semestre 2012.
Nella prima parte d’esercizio Wind ha conseguito ricavi totali per 2,729 miliardi di euro, in lieve flessione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Come sopra anticipato, la determinante fondamentale di questa retrocessione del fatturato sembra essere riconducibile alla volontà di effettuare un taglio corposo (26%) delle tariffe di terminazione mobile. L’Ebitda è così calato a quota 1,012 miliardi di euro, in lieve flessione rispetto al 2011, con un margine stabile intorno al 37,1 per cento.
Ancora, nel primo semestre del 2012 Wind ha ammesso di aver conseguito una buona crescita del numero di clienti, aumentati del 3 per cento nella telefonia mobile, del 7 per cento nella telefonia fissa e del 10 per cento nel broadband fisso. “La continua crescita della quota di mercato di Wind” – ha affermato con soddisfazione l’amministratore delegato Maximo Ibarra (qui come nuovo amministratore delegato Wind) – “trimestre dopo trimestre, in un quadro macroeconomico difficile e con una forte pressione competitiva. Wind mantiene stabile l’ebitda e registra, tra l’altro, anche una crescita record del 50 per cento del fatturato di internet mobile”.
I ricavi da servizi si sono infine collocati intorno ai 2,58 miliardi di euro, con una crescita del 2 per cento al netto del taglio della terminazione mobile. Il fatturato da servizi di telecomunicazione mobile è in flessione dell’1,6 per cento, come principale conseguenza dell’impatto della terminazione mobile.