Negli ultimi giorni si è parlato tanto del presunto record che Apple avrebbe tagliato nel corso delle recenti sessioni di negoziazione in Borsa. Con una capitalizzazione superiore ai 620 miliardi di dollari, infatti, la compagnia di Cupertino che fu del compianto Steve Jobs si è aggiudicata la palma di società con la più elevata capitalizzazione di mercato mai affacciatasi sul globo. Eppure, c’è chi contesta la formulazione di questo dato, consolidando il primato di Microsoft che, almeno per il momento, sembra resistere all’attacco della mela morsicata.
Il perché è piuttosto semplice: la capitalizzazione 2012 di Apple (Apple: la soceità dei record) pari a oltre 620 miliardi di dollari, è stata confrontata con la capitalizzazione 1999 di Microsoft, pari a 616,3 miliardi di dollari. Insomma, il confronto è avvenuto in termini esclusivamente nominali, mentre sul fronte reale il valore deve essere aggiustato considerando l’inflazione. Al netto dell’inflazione stessa, il record di Microsoft appare ancora difficilmente eguagliabile, spegnendo così i facili entusiasmi di chi immaginava una Apple regina incontrastata della storia finanziaria.
Attualizzando i 616,3 miliardi di dollari toccati da Microsoft nel 1999, infatti, la società di Redmond potrebbe oggi essere equivalente a circa 856 miliardi di dollari, oltre 200 miliardi in più di Apple. A sostenerlo è stato uno studio della Columbia Journalism Review, che aggiunge altresì che il valore attualizzato del record della Ibm toccato nel 1967 oggi varrebbe solamente 192 miliardi di dollari.
Alla luce di quanto sopra, il Guinness dei record per Apple sembra essere ancora piuttosto lontano. Quel che è certo, almeno stando a quanto affermano i principali osservatori internazionali, è che comunque la compagnia di Cupertino riuscirà a stracciare anche il nuovo record calcolato in termini reali. L’obiettivo nel breve medio termine è infatti fissato a quota 900 miliardi di dollari (o forse 1.000?), che l’uscita dell’iPhone 5 e del mini iPad dovrebbero essere in grado di spingere in maniera piuttosto celere (ad ogni modo Apple punta anche su tv).