Il titolo bancario senese Banca Mps, quotato a Piazza Affari con il simbolo BMPS, è senza dubbio tra i più volatili del listino milanese. Ad agosto le azioni dell’istituto di Rocca Salimbeni hanno messo a segno una performance del 23,3%, chiudendo venerdì a 0,224 euro. Tuttavia, lo scorso 20 agosto il titolo Banca Mps aveva toccato il livello più alto dal 10 maggio scorso a 0,2525 euro. A partire da metà agosto la volatilità storica a 50 giorni ha subito un’impennata, raggiungendo addirittura un valore del 75%.
Nel gergo finanziario ciò vuol dire che il titolo in borsa è potenzialmente soggetto ad escursioni di prezzo giornaliere molto violente, in media del 6-7%. Basta pensare anche che lo scorso 17 agosto le azioni dell’istituto bancario senese sono addirittura salite del 17,5% in una sola seduta. Insomma, al momento si tratta di un titolo sul quale è quasi impossibile fare previsioni di breve periodo. Da inizio anno il titolo in borsa perde il 12,5%, ma finora ha vissuto un’annata sull’ottovolante toccando un massimo annuale a 0,4392 euro lo scorso 2 marzo e un minimo annuale (coincidente con il livello più basso di sempre) a 0,1432 euro lo scorso 23 luglio.
Per la seduta odierna è attesa una nuova giornata di passione in borsa, anche se l’eventuale proseguimento al rialzo dell’indice azionario principale FTSE MIB potrebbe favorire nuovi apprezzamenti per il titolo bancario senese. Venerdì le azioni Banca Mps hanno chiuso con un progresso del 6,5% circa a 0,224 euro a seguito delle dichiarazioni dell’ad Fabrizio Viola sulla volontà di accelerare i tempi del piano industriale.
I mercati hanno accolto le parole di Viola in modo molto positivo, ma dal fronte dei sindacati c’è maggiore scetticismo. I sindacati sono contrari a esternalizzare i rami d’azienda e temono che i vertici di Banca Mps possano chiudere definitivamente a soluzioni alternative. Tuttavia, al momento non sembrano esserci grandi alternative all’outsourcing e da Rocca Salimbeni traspare una certa sicurezza sul modo di affrontare la vicenda.