Le rilevanti performance di Rcs alla Borsa milanese non sono certamente passate inosservate agli occhi degli analisti di mercato, che si domandano se a muovere le quotazioni del titolo sia solamente l’ennesima ondata speculativa. Tutto farebbe pensare – riportano alcuni osservatori su Reuters – che qualcuno stia rafforzando la sua posizione. Ma chi sta accumulando volumi alle spalle dei piccoli azionisti di Rcs? Cosa sta realmente accadendo al capitale flottante della compagnia editoriale quotata in Piazza Affari?
I nomi che vengono in mente, prosegue l’attento osservatore citato da Reuters, “sono i soci fuori dal patto, Giuseppe Rotelli o Diego Della Valle, ma potrebbe anche essere qualcun altro”. Tra tutti, in pole position sembra esservi Diego Della Valle, anche in virtù di quanto è possibile leggere nelle numerose dichiarazioni delle scorse settimane, nelle quali il manager di Tod’s si diceva particolarmente interessato a investire ancora.
Secondo una buona parte degli analisti, pertanto, dietro al boom di Rcs (qui la nomina del nuovo amministratore delegato) vi sarebbe solamente la speculazioni. Anche perchè dal punto di vista dei fondamentali, ricorda l’agenzia di stampa, “gli analisti continuano a dire che questi prezzi non sono giustificabili, tanto più che sul gruppo editoriale, che ha chiuso il semestre con un debito di oltre un miliardo di euro e perdite superiori a un terzo del capitale, incombe il rischio di una ricapitalizzazione che non suscita esattamente l’entusiasmo degli azionisti. Di qui le indiscrezioni su uno scioglimento anticipato del patto che, unite alle attese per il piano di rilancio su cui è al lavoro il nuovo AD Pietro Scott Jovane e alle turbolenze che hanno investito la galassia di Mediobanca, hanno dato benzina alla speculazione”.
Una voce vicina a Rcs sostiene inoltre che “i soci hanno davanti l’opzione di un aumento di capitale o di un bond convertibile, ma accanto c’è anche la strada di una cura dimagrante del gruppo. Al rafforzamento finanziario potrebbero partecipare tutti, oppure qualcuno potrebbe rinunciare, ma a quel punto l’equity verrebbe offerto agli altri membri del patto. Non vedo motivi per uno scioglimento del patto ora, con il nuovo AD appena arrivato e una storia di rilancio appena cominciata”.