Acqua Marcia intraprende la strada del concordato preventivo. La società, riconducibile alla famiglia Caltagirone, ha infatti chiuso il bilancio 2011 con un risultato negativo in grado di spingere il volume del patrimonio netto in negativo per più di 60 milioni di euro. Ne è conseguita l’apertura della strada che conduce al Tribunale, dove verrà cercato di trovare un accordo utile per formalizzare il concordato preventivo. Ad esser rinnovato, dopo l’uscita di scena del vecchio management, è stato anche il collegio sindacale in carica.
Il bilancio consolidato 2011 è stato pertanto chiuso con una perdita di quasi 600 milioni di euro (588 milioni di euro) e con un patrimonio negativo per 60,9 milioni di euro. “Il gruppo” – ricorda il quotidiano La Repubblica nella sua edizione online – “controllato dalla famiglia Caltagirone Bellavista è al centro delle inchieste sul porto di Imperia e di alcune aree da bonificare a Milano. L’assemblea ha preso atto della decisione del consiglio di amministrazione di procedere alla domanda di concordato preventivo. I soci, prosegue la nota, hanno anche rinnovato il collegio sindacale e affidato l’incarico per la revisione legale dei conti alla società Ernst & Young per il periodo 2012-2014”.
“Completata la governance della società con la nomina del collegio sindacale, scaduto col bilancio 2011” – ricorda ancora il quotidiano – “sono stati eletti Alessandro Musaio, ordinario di Economia aziendale presso la Luiss di Roma, Gabriele Perrotti e Sergio Vitellozzi, dottori commercialisti in Roma. Con quest’ultima delibera, la società ha chiuso il processo di rinnovo integrale delle cariche del gruppo Acqua Marcia ad ogni livello, controllante e controllate, iniziato con l’arrivo dei consiglieri d’Amministrazione della holding, Tiziano Onesti, Maurizio Basile e Davide Franco”.
Vedremo nei prossimi mesi, quale sarà la strada e il ritmo intrapreso dalle soluzioni giudiziali di risoluzione della crisi di Acqua Marcia, nell’auspicio di un risollevamento rapido delle sorti del gruppo.