Ad arricchire la già nutrita gamma di dichiarazioni in merito alla vicenda Fiat, è stato anche il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, che ha illustrato le proprie preoccupazioni per i minori investimenti che la compagnia torinese farà in Italia. Passera ha infatti avuto modo di “presentare alcune preoccupazioni” durante il recente incontro avuto con il management Fiat, dichiarando che i colloqui avuti nella tavola rotonda “fanno pensare le decisioni di investimento non sufficienti e non adeguate”.
La risposta dell’azienda torinese – ha riferito il ministro, come riportato sulle pagine dell’edizione online de La Repubblica – è stata che “in questi tre anni abbiamo investito 5 miliardi in italia, e noi pensiamo che il piano di investimenti debba essere molto ridotto fino a quando si vedrà la luce della ripresa”, e di fronte a questa dichiarazione, Passera avrebbe affermato che come governo “su questo non abbiamo detto di essere d’accordo”.
Ancora, l’edizione online de La Repubblica afferma che “per il ministro è stato un incontro comunque positivo nella sostanza durante il quale, come già anticipato dal presidente Monti, “non sono stati chiesti aiuti, non sono stati chiesti soldi e non ci sono stati annunci di esuberi”. E’ stata fatta “una rappresentazione professionale e molto adeguata delle sfide dell’azienda”, ha continuato Passera, sottolineando che “è stato un piacere vedere i risultati commerciali in alcune parti del mondo” perché non dobbiamo “dimenticare la situazione di anni fa” dell’azienda. Nel corso dell’incontro è stato poi trattato il tema degli stabilimenti italiani che operano “a basso o bassissimo regime” e che per Passera “si riempiranno in funzione di prodotti adeguati e di successo e ci auguriamo nel più breve tempo possibile”. Il colloquio con i vertici Fiat sulla mancata uscita di nuovi modelli “è partito proprio” dal rinvio del lancio della Giulietta negli Stati Uniti dal 2012 al 2014, ha spiegato Passera”.
Elemento di preoccupazione più volte ribadito da Passera è stato il rinvio di molti modelli e il cambio di alcuni altri.