Ieri pomeriggio il governo spagnolo targato Mariano Rajoy ha varato la finanziaria per il 2013 nell’ordine di 40 miliardi di euro, ma l’attesa maggiore è per i risultati relativi agli stress test sulle banche spagnole. L’indagine viene condotta dallo studio americano indipendente Oliver Wyman. Il risultato infuenzerà l’ammontare del prestito che la Spagna dovrà chiedere per mettere al sicuro le proprie banche, ancora incredibilmente fragili per il crollo del settore immobiliare. Ci sono già le prime anticipazioni, che tra l’altro ieri hanno fatto volare Wall Street sul finale di seduta.
Madrid dovrebbe chiedere aiuti per circa 60 miliardi di euro. La cifra non dovrebbe così allontanarsi molto dalla stima fatta a giugno scorso sempre dallo studio Oliver Wyman e da Roland Berger, ovvero 62 miliardi di euro (equivalente al 6% del pil spagnolo). Ad ogni modo il prestito sarà molto più basso della cifra messa a disposizione dall’Europa, attraverso i fondi salva-stati Efsf-Esm, pari a 100 miliardi di euro. Le banche spagnole si trovano in questa condizione così precaria a causa delle speculazioni fatte durante il boom del mercato immobiliare.
Quando la bolla degli immobili è scoppiata, gli istituti di credito iberici si sono trovati esposti verso debitori impossibilitati a restituire i prestiti. Le sofferenze bancarie sono via via aumentate fino a raggiungere livelli record. La quarta banca del paese, Bankia, è stata più volte sull’orlo del fallimento e così alla fine è stata nazionalizzata. Miliardi e miliardi di euro sono stati necessari per salvare anche altre banche spagnole, come Caixa Catalunya, Novacaixagalicia e Banco de Valencia.
Secondo le anticipazioni sugli stress test fornite dal quodiano spagnolo Pais, solo sei gruppi saranno promossi: Santander, Bbva, Caixabank, Banco Sadabell, Kutxa Bank e Bankiter. Questi sei gruppi rappresentano il 56% di tutto il settore bancario spagnolo. Santander e Bbva avrebbero addirittura un eccesso di capitale. Bocciata sarà senza dubbio Bankia, che dovrebbe aver bisogno di altri 24 miliardi di euro, dopo i 4,5 miliardi già ricevuti in primavera. Banco Popular, invece, avrebbe bisogno di 2,1 miliardi di euro.