L’istituto statunitense Bank of America ha chiuso un contenzioso miliardario scegliendo la strada più breve e, forse, più indolare. L’azienda ha infatti accettato di pagare 2,43 miliardi di dollari per chiudere la class-action intentata nel 2009 nei confronti della compagnia in relazione all’acquisizione di Merrill Lynch, che risale all’anno prima. A ben vedere le basi storiche, si tratterebbe di uno degli accordi più onerosi di sempre sul fronte delle azioni di classe per frode finanziaria.
Tra i tanti dettagli dell’accordo, tra i più evidenti – oltre alla cospicua corresponsione del risarcimento sopra delineato – appare che la clausola che prevede anche alcuni cambiamenti nella corporate governance della banca da realizzare entro l’inizo del 2015.
Come sopra abbiamo anticipato, probabilmente il pagamento dei 2,43 miliardi di dollari si tratta della soluzione meno gravosa per la banca, visto e considerato che le alternative sono state stimate ancor più onerose. A proposito di stime, l’istituto ha anche previsto che le spese complessive legate alla controversia, per il terzo trimestre dell’anno, ammonteranno a circa 1,6 miliardi di dollari. Unitamente a un onere fiscale in Gran Bretagna, le spese peseranno sugli utili della trimestrale per circa 28 centesimi per azione.
La class action era stata intentata con l’accusa, rivolta ai vertici di Bank of America, di comunicazioni fale o fuorvianti sulla solidità finanziaria di Merrill Lynch prima che questa venisse acquisita, causando un crollo del titolo della banca quando è emerso il reale stato delle cose.
Ad ogni modo, l’istituto – tramite i suoi legali – ha notato ogni possibile addebito, spiegando di aver accettato l’intesa per chiudere un contenzioso estenuante, che si trascinava da troppo tempo. “Risolvere questa controversia rimuove incertezze e rischi ed è nel migliore interesse dei nostri azionisti” – ha commentato in proposito l’amministratore delegato Brian Moynihan.
Abbiamo parlato più volte, negli ultimi mesi, dell’istituto di credito statunitense. Qui, in particolare, Bank of America boccia le banche italiane.