Previsioni nere per il sistema bancario europeo da parte del Fondo Monetario Internazionale. Nel suo periodico rapporto, infatti, l’istituzione afferma di rilevare una significativa fuga di capitali dalla periferia dell’Euro, con Italia e Spagna candidate per esser la maglia nera in questa specifica tendenza. I due Paesi mediterranei – afferma infatti l’analisi compiuta dal Fondo – avrebbero registrato una perdita di investitori che nell’ultimo anno (tra il giugno del 2011 e il giugno del 2012) non avrebbe avuto uguali nell’area di riferimento.
A parlarne è il sito internet della Rai, che riporta le considerazioni di Josè Vinals, capo dipartimento dei Mercati monetari del Fmi, secondo cui le banche dell’eurozona potrebbero vedere i propri asset crollare per un valore fino a 4.500 miliardi di dollari, con un tonfo del credito “in periferia” fino al 18%, che “è una grandezza piuttosto importante”.
Ancora, riporta RaiNews, “l’eurozona resta la “principale preoccupazione dei mercati mentre i rischi per la stabilità finanziaria “sono aumentati e la fiducia del sistema è molto precaria” e questo “nonostante i notevoli sforzi compiuti”, rileva il Fmi nel Rapporto sulla stabilità finanziaria, diffuso oggi a Tokyo nell’ambito delle riunioni annuali di Fmi e Banca Mondiale. Nel rapporto, il Fmi, inoltre, rileva una significativa fuga di capitali dalla periferia dell’euro. Italia e Spagna hanno registrato una perdita di investitori nell’ultimo anno, tra giugno 2011 e giugno 2012”.
Per quanto concerne in particolare l’Italia (pochi giorni fa, il nostro approfondimento sulle singole previsioni Fmi sul nostro Paese), è stato registrato un deflusso di investimenti di 235 miliardi di euro, ovvero l’equivalente del 15 per cento del Pil. L’economia iberica ha invece perso 296 miliardi di euro, pari al 27 per cento del Pil.
“L’intensificazione della crisi si è manifestata in deflussi di capitali dalla periferia verso il centro (dell’area euro) con dinamiche che tipicamente si associano a crisi valutarie e bruschi blocchi degli investimenti” – si legge infine nella relazione – “sia la Spagna che l’Italia hanno sofferto massicci deflussi di capitali nei 12 mesi conclusi a giugno: dell’ordine dei 296 miliardi di euro per la spagna, ossia il 27 per cento del pil, e di 235 miliardi di euro per l’Italia, il 15 per cento del pil”.