Situazione sempre più allarmante sul fronte occupazionale greco. Stando a quanto afferma l’Istituto di Statistica ellenico, infatti, nel corso del mese di luglio la disoccupazione sarebbe peggiorata ulteriormente, con il tasso relativo che avrebbe superato la soglia del 25 per cento. In altri termini, in Grecia non lavora un cittadino “attivo” su quattro, con una proporzione che ha sfondato il nuovo record storico, e proponendosi per ulteriori peggioramenti nel corso dei prossimi mesi a venire, per un 2013 che rischia di aprirsi nel peggiore dei modi.
Le statistiche ufficiali greche riportano infatti che il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 25,1 per cento contro il 24,8 per cento del mese precedente. Il confronto più drammatico è tuttavia quello su base annua, visto e considerato che un anno fa, di questi tempi, il tasso di disoccupazione era pari al 17,8 per cento.
“Il fenomeno” – ricorda un articolo dell’edizione online de Il Corriere della Sera – “raggiunge proporzioni anche più drammatiche tra i giovani, nella fascia di età 15-24 anni dove i disoccupati sono il 54%. Percentuale che scende al 31,4 per i giovani tra i 25 e i 34 anni, al 21,3 per la fascia 35-44 anni, che solitamente è la più occupata”.
Di Grecia ha nuovamente parlato anche il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde: “Ho detto ripetutamente che sarebbero stati necessari altri due anni al Paese per portare a termine il programma di consolidamento fiscale e ridurre il deficit. Il nostro scopo – ha aggiunto Lagarde – è quello di fare in modo che la Grecia sia di nuovo in piedi, che possa tornare sui mercati, che non abbia la necessità di un sostegno costante, e questo è ciò in cui siamo impegnati completamente. Vogliamo aiutare il Paese a stare in piedi da solo”.
Negli ultimi giorni abbiamo parlato più volte delle difficoltà dei Paesi mediterranei: qui l’ultimo taglio del rating S&P.