Il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy ha lanciato l’idea di istituire un ministero del Tesoro comune per l’intera area euro. Una figura che potrà emettere titoli pubblici, e agirà in modalità gestionale nei confronti di un bilancio comune, potendo altresì spingere gli Stati a varare le riforme strutturali attese in cambio di incentivi economici, e non solo. Il tutto, all’interno di un’anticipazione contenuta nel rapporto a firma dello stesso presidente, dal titolo “Verso un’autentica unione economica e monetaria”, che dovrebbe guidare la creazione della nuova Unione Monetaria fino a dicembre.
“Il rapporto” – afferma Il Sole 24 Ore – “contiene le proposte di riforma messe a punto da Van Rompuy insieme al presidente della Bce Mario Draghi, al presidente della Commissione José Barroso e al presidente dell’Eurogruppo Jean–Claude Juncker. Sarà presentato al vertice del 18 ottobre”.
Tra i principali punti di attenzione, spiecca la presenza dell’invito, ai Paesi dell’area euro, dello sviluppo di una capacità di bilancio comune. “Questo” – prosegue il quotidiano – “richiederebbe, sottolinea il rapporto, un ministero del Tesoro con responsabilità chiare e definite. Questo bilancio (il rapporto non dice nulla sull’entità) potrebbe essere utilizzato per aiutare gli Stati in difficoltà, rappresentando un modo diverso per condividere il rischio debito (qui il nostro approfondimento Nessun tetto allo spread, ndr) rispetto a quelli esistenti e cercando di evitare che diventino strutturali i trasferimenti di risorse tra Stati (si legga: la raccolta di capitali per salvare ora questo o l’altro Paese membro). Attualmente, l’Unione europea dispone di un budget pari a 130 miliardi l’anno (l’1% del Pil), ma non c’è nulla di simile per l’Eurozona” – aggiunge Il Sole 24 Ore.
In aggiunta a quanto sopra, Van Rompuy ha suggerito altresì la messa in comune di alcuni strumenti sovrani di finanziamento a breve termine (i cosiddetti treasury bills), su base limitata e condizionata. “Il buon funzionamento dell’Unione monetaria non può prescindere dal contrasto degli squilibri di competitività e crescita tra i vari Stati” – aggiunge infine il quotidiano – “Per sostenere il processo di riforma dei sistemi economici nazionali, Van Rompuy propone una contrattazione bilaterale tra i singoli Stati e la Ue, con la possibilità di aiutare i Governi attraverso «incentivi finanziari limitati, temporanei, flessibili e mirati» stipulando accordi di natura contrattualistica, collegati «alle riforme identificate nelle raccomandazioni specifiche del Consiglio per i Paesi e costruiti sulle procedure Ue, come i piani di azione correttiva nelle procedure per squilibri eccessivi o nei programmi di partnership”.