Citigroup ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con risultati netti positivi, ma in forte calo. L’utile è infatti precipitato dell’88 per cento, a causa di una serie di oneri legati al valore del proprio debito, e alla cessione della partecipazione nella joint venture di brokeraggio. Vediamo nel maggior dettaglio quali sono stati i risultati economico finanziari conseguiti da una delle principali banche del mondo, e a quanto invece ammontava la stima effettuata dai principali analisti finanziari internazionali, in riferimento al trend assunto da uno dei principali player creditizi mondiali.
Il dato più evidente è che nel corso del terzo trimestre Citigroup ha registrato una flessione del risultato positivo netto pari – come già anticipato – a 88 punti percentuali, per un livello di 468 milioni di dollari. Come precisato dall’agenzia di stampa Reuters, “il dato è legato è legato a una serie di oneri legati al valore del suo debito e alla cessione della partecipazione nella joint-venture di brokeraggio. I ricavi core delle attivitá principali hanno invece segnato un miglioramento. Gli oneri in questione hanno pesato inoltre sui ricavi che hanno subito una flessione del 33% a 14 miliardi di dollari”.
Per quanto invece concerne le attese, le stime della Thomson Reuters stimavano un utile per azione pari a 0,96 dollari, e ricavi per 18,72 miliardi di dollari. I ricavi della divisione consumer banking migliorati complessivamente del 2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2011, e del 4 per cento rispetto al trimestre precedente, per un livello complessivo pari a 10,2 miliardi di dollari.
L’utile netto della divisione consumer banking è invece incrementato del 18 per cento a 2,2 miliardi di dollari. Complessivamente, Citi Holdings ha invece registrato una perdita consolidata pari a 3,5 miliardi di dollari.
In queste settimane ci siamo occupati più volte di seguire l’andamento delle principali banche e società finanziarie americane. Se volete un riepilogo del trend di macrosettore, potete consultare questo nostro focus: Settore banche americane 2012.