Il presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo esce allo scoperto e parla del futuro aumento di capitale di Rcs Mediagroup, la società editoriale che pubblica – tra gli altri – il Corriere della Sera. Bazoli, che nel patto di sindacato dell’azienda rappresenta la Mittel, da per certa la ricapitalizzazione societaria, e afferma che l’aumento del capitale societario si farà entro l’anno, e sarà una delle tappe fondamentali per la realizzazione del piano industriale del gruppo editoriale tricolore.
Ciò che è noto è che sullo stesso piano sta lavorando in maniera continua e attenta l’amministratore delegato di Rcs Mediagroup, Pietro Scott Jovane, e che lo stesso programma sarà probabilmente esaminato nel consiglio di amministrazione in programma per il prossimo 19 dicembre. Proprio in quella occasione, sottolineano i media, l’entità della ricapitalizzazione sarà più chiara, poiché solo allora si conoscerà il vero fabbisogno di risorse.
Sulla transazione dovrebbe inoltre esserci l’approvazione dei soci. Angelo Provasoli, presidente del consiglio di amministrazione di Rcs (qui invece avevamo parlato dell’uscita dalla compagine da parte di Perricone), aggiunge infatti che finalmente vede coesione tra i vari possessori di quote societarie del gruppo, oltre che un vivo interesse sul futro della società. Stando al Sole 24 Ore, in proposito, la ricapitalizzazione non entrerebbe in conflitto con il piano di Mediobanca, che detiene il 14% dell’azienda, e che vorrebbe alleggerire la propria esposizione all’equity. Per quanto invece concerne Fiat, che è azionista al 10,3%, il quotidiano ricorda che il presidente John Elkann si è definito un azionista non distratto.
D’accordo con la ricapitalizzazione anche Diego della Valle, la cui quota di Rcs è ferma all’8,7%, e che si sarebbe detto pronto a fare la propria parte nell´operazione. Di simile opinione anche il primo azionista singolo, Giuseppe Rotelli (16,5%), che da sempre si è detto favorevole ad un aumento di capitale.
Continueremo a seguire attentamente questa vicenda, uno dei perni del capitalismo nazionale.