Il colosso italo-francese dei semiconduttori STMicroelectronics, quotato a Piazza Affari con il simbolo “STM”, ha diffuso i risultati relativi al terzo trimestre del 2012 con un giro d’affari in netto calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Infatti, il fatturato è sceso del 12,4% a 2,17 miliardi di dollari da 2,44 miliardi di dollari. Rispetto al trimestre precedente (aprile-giugno), la diminuzione del giro d’affari è invece più contenuta (-0,9%). La marginalità è scesa al 34,8% dal 35,8% evidenziato nello stesso periodo del 2011, ma è salita leggermente dal 34,2% del secondo trimestre dell’anno in corso.
Per quanto riguarda la redditività, STMicroelectronics ha chiuso il terzo trimestre del 2012 con una perdita netta di 478 milioni di dollari. Rispetto al terzo trimestre del 2011 il risultato è neettamente negativo, anche perché in quell’occasione il gruppo aveva mostrato un utile netto di 71 milioni di dollari. Al 30 settembre 2012 la posizione finanziaria netta risulta positiva per 1,06 miliardi di dollari, ma in peggioramento rispetto al valore mostrato ad inizio anno a 1,17 miliardi.
Il gruppo industriale italo-francese può contare su una liquidità di cassa per 1,93 miliardi di dollari. Nel terzo trimestre dell’anno le attività operative hanno perso 80 milioni di dollari, per lo più a causa dei risultati ancora negativi della joint venture ST-Ericsson. Per ciò che concerne, invece, le stime per il quarto trimestre del 2012, il management del gruppo si aspetta un fatturato compreso tra un calo del 5% e un progresso del 2% (su base sequenziale). La marginalità è attesa attorno al 32%.
Per l’intero esercizio 2012 gli investimenti dovrebbero risultare pari a 500 milioni di dollari. Ieri il titolo Stm ha chiuso la seduta a Piazza Affari con un pesante calo del 3,16% a 4,652 euro, a causa del nervosismo tra gli investitori prima della diffusione dei risultati trimestrali. Negli ultimi giorni il titolo è sotto i riflettori anche per i rumors che vogliono una scissione delle attività aziendali e la cessione della joint venture ST-Ericsson alla Samsung. La società, però, ha sempre smentito entrambe le ipotesi.