Conti in fase calante per Snam. La società ha infatti subito gli effetti dell’evoluzione negativa dei consumi di gas, con la crisi che ha provocato una netta contrazione della domanda di metano, calata del 2,6 per cento durante i primi nove mesi dell’anno rispetto a quanto avvenuto nella prima parte del 2011. Il calo ha coinvolto anche l’energia elettrica, con consumi in flessione del 2,3 per cento su base annua. Migliore l’andamento di Edison, che grazie alle rinegoziazioni dei contratti ha potuto fornire l’adeguato ossigeno ai propri conti.
A notare il trend deprimente dei conti è stato un buon approfondimento di Luca Pagni, su La Repubblica, che segnala infatti come “la recessione che ha rallentato l’attività industriale, si è ribaltata sulle vendite di gas. Non solo perché è calata la domanda dei cosiddetti energivori, ma ha fatto crollare la produzione di energia elettrica, in Italia per oltre il 50% garantita dalle centrali a ciclo combinato”.
“Questo spiega” – prosegue l’articolo di Pagni – “i dati dei primi nove mesi dell’anno, sia di Edison che di Snam. La società guidata da Carlo Malacarne (che ha appena insediato l’ex membro del board della Bce Lorenzo Bini Smaghi alla presidenza) ha visto la sua crescita frenata proprio dalle difficoltà del mercato. Del resto, nei nove mesi ha immesso nella rete nazionale di trasporto 57,47 miliardi di metri cubi di gas, in calo del 3,3%. Con una tendenza che viene confermata anche per gli ultimi tre mesi dell’anno”.
Complessivamente, Snam (ora controllata per il 30 per cento dalla Cdp) chiude il periodo con un utile netto di 726 milioni di euro, in flessione dell’1,6 per cento, profitto operativo per 1,51 miliardi di euro (in rialzo del 3,1 per cento) e ricavi per 2,75 miliardi di euro (in aumento del 3,1 per cento).
Per Edison, invece, grazie alle rinegoziazioni dei contratti di gas per le forniture in Qatar e in Libia, i primi nove mesi si sono chiusi con un utile netto pari a 241 milioni, rispetto alla perdita di 93 milioni registrata nello stesso periodo del 2011. Ricavi in crescita dell’11,4 per cento a 8,935 miliardi di euro.