Spagna e Italia sono due dei più traballanti mercati europei sul fronte editoriale. La raccolta pubblicitaria è in deciso declino e i più grandi player del mercato sono in profonda crisi. Così Mondadori, che rientra nella grande famiglia Fininvest, ha deciso di uscire dal mercato spagnolo. La società lombarda ha deciso di siglare un contratto preliminare per vendere il 50% della joint venture Random House Mondadori a Media Finance Holding del gruppo Bertelsmann. Il perfezionamento dell’accordo è però subordinato all’approvazione delle autorità locali, ma non dovrebbero esserci intoppi.
La conclusione della vendita dovrebbe portare nelle tasche della casa editrice di Segrate una cifra vicina ai 54,5 milioni di euro, che avrebbe un impatto positivo sul conto economico per 2,8 milioni di euro. La notizia dell’uscita dal mercato editoriale spagnolo ha messo le ali al titolo alla borsa di Milano. Infatti, ieri in chiusura le azioni Mondadori – quotate con il simbolo “MN” – hanno chiuso la seduta con un progresso del 4,63% a 1,085 euro.
La joint venture spagnola era stata fondata nel 2001 da Mondadori e il colosso tedesco Bertelsmann. La società opera sia in Spagna che nei paesi latinoamericani, in particolare Argentina, Uruguay, Cile, Colombia e anche in Messico. Nel 2011 ha registrato un giro d’affari pari a oltre 110 milioni di euro, mentre nel primo semestre dell’anno i ricavi si sono attestati a 55,9 milioni di euro. La vendita della quota nella joint venture paritetica spagnola permetterà a Mondadori di incassare risporse preziose da utilizzare nei nuovi obiettivi primari del gruppo, che ha intenzione di focalizzarsi sul core business dei libri sia nel comparto trade che education con un modello integrato tra cartaceo e digitale.
Mondadori ha da poco lanciato sul mercato italiano il nuovo lettore di libri digitali Kobo. Intanto, è in corso la ristrutturazione dell’asset Periodici Italia, dove la direzione generale sarà gestita da Ernesto Mauri, che avrà anche la carica di presidente e direttore generale di Mondadori France. Intanto Marina Berlusconi, presidente di Mondadori e di Fininvest, ha replicato alle accuse dell’ing. Carlo De Benedetti sul cosiddetto Lodo Mondadori, affermando che non c’è stata alcuna corruzione dei giudici da parte di Silvio Berlusconi.