Snam Rete Gas è tornata sul mercato dei capitali collocando con successo un bond a tasso fisso in due tranche, una con scadenza triennale e l’altra con scadenza a sette anni. Il controvalore complessivo dell’emissione obbligazionaria è pari a 1,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda il bond scadenza novembre 2015, la ccedola lorda annua è stata fissata al 2% con un prezzo di re-offer di 99,847. Lo spread è di 150 punti base sul tasso midswap di riferimento, per cui alla fine è stata più basso dei 165 punti abse inizialmente preventivati.
Per ciò che concerne il bond scadenza febbraio 2020, la cedola annua è pari al 3,5% con prezzo a 99,646. Lo spread è di 220 punti base sopra il tasso midswap, meno dei 235 basis point ipotizzati inizialmeente. La spa dei gasdotti chiude questa emissione con un ottimo risultato, considerando anche che lo spread è risultato di 70 punti base inferiore a quello dei Btp di pari durata.
Carlo Malacarne, amministratore delegato del gruppo, ha dichiarato che, grazie al successo di questo collocamento, Snam Rete Gas potrà “completare il piano di emissioni obbligazionarie per il rimborso del finanziamento bancario ponte”. Inoltre, secondo il ceo group della spa dei gasdotti sarà possibile “consolidare al tempo stesso il costo del debito a livelli competitivi e in linea con le nostre aspettative”. Dopo l’emissione obbligazionaria da 2 miliardi di euro di luglio e quella di 2,5 miliardi di euro di settembre scorso, Snam Rete Gas ha complessivamente raccolto 6 miliardi di euro.
La cifra è necessaria per coprire il prestito-ponte chiesto alle banche per rifinanziare gli 11,5 miliardi di euro di debito verso Eni, rimborsati totalmente da Snam Rete Gas. Le banche che si sono occupate del collocamento sono Jp Morgan, SocGen, Mediobanca, Bnp Paribas, Citigroup, Morgan Stanley, Ubs, Unicredit, Banca Imi, BofA Merrill Lynch e Hsbc. Le richieste maggiori per i bond sono giunte da Regno Unito, Germania e Francia. Con questa emissione Snam non avrà più necessità di funding fino al 2015.