Negli ultimi giorni il mercato dell’oro è tornato prepotentemente alla ribalta a seguito della riconferma del presidente Barack Obama alla Casa Bianca, che ha mantenuto inalterato lo status quo della precedente gestione della politica monetaria. Obama sostiene da tempo la politica dei tassi a zero lanciata da qualche anno da Ben Bernanke. Anche se il timoniere della FED dovesse cambiare nei prossimi mesi, il successore non cambierà la politica ultra-espansiva. Il contesto resta chiaramente favorevole all’oro, che può approfittare delle aspettative di maggiore inflazione attesa nei prossimi anni.
Negli ultimi giorni sono anche altri i fattori che hanno contribuito alla rinascita dell’oro, che lo scorso 5 novembre era sceso sui minimi a due mesi a 1.672,5 dollari l’oncia. Infatti la debolezza delle borse post-rielezione di Obama, il ritorno delle tensioni sui debiti sovrani europei (Grecia sempre a rischio default) e il peggioramento degli indicatori macroeconomici europei hanno ridato slancio alla quotazione dell’oro, che venerdì è tornata in area 1.739 dollari l’oncia sui massimi a venti giorni.
Ciò vuol dire che dai minimi di periodo è avvenuto un rimbalzo del 4% circa in cinque sedute. Intanto, gli Etp sull’oro fisico hanno toccato un nuovo record storico a 2.596,1 tonnellate per un controvalore pari a 144,7 miliardi di dollari. La domanda fisica di oro è in deciso aumento in Cina, che secondo il World Gold Council potrebbe diventare il primo consumatore al mondo di lingotti d’oro entro fine anno scavalcando l’India.
Secondo Damien Grulier – analista per le commodity di Exane Derivatives – l’oro potrà apprezzarsi ancora in futuro grazie alla politica monetaria accomodante della FED di medio-lungo periodo, mentre il ruolo di protezione contro l’inflazione avrà sempre meno peso in futuro in quanto si tratta di un parametro tenuto sotto controllo nella maggior parte del globo. In un orizzonte temporale di 6 mesi, l’analista di Exane ritiene che il target dell’oro sia 1.850 dollari l’oncia, mentre se si allarga il time frame di riferimento a 12 mesi il prezzo obiettivo è 1.900 dollari l’oncia con la possibilità di ulteriori revisioni del target al rialzo.