All’apertura dell’anno accademico all’Università Bocconi di Milano, il presidente della BCE – Mario Draghi – ha dichiarato che i governo nazionali devono proseguire sulla strada del risanamento tagliando la spesa ma non aumentando le tasse. In prima fila nella platea dei presenti c’era anche il premier italiano Mario Monti. Il numero uno dell’Eurotower ha sottolineato come la BCE sia riuscita a guadagnare tempo con misure anti-speculazione per evitare il tracollo dell’unione monetaria. Ora, però, spetta ai governi nazionali eliminare le incertezze e proseguire la costruzione europea senza pesare troppo sui cittadini.
Draghi ha sottolineato che il cammino verso un’unione politica in Europa resta “lungo e incerto”, ma il banchiere italiano ha voluto esprimere parole di fiducia verso il futuro dichiarando che alla fine “l’Europa emergerà rinvigorita dalle difficoltà del momento”. Secondo Draghi è fondamentale proseguire sulla strada del rigore fiscale e della crescita, ma senza applicare un’eccessiva tassazione che strangola l’economia e impedisce ai paesi di crescere. I governi dovrebbero limitarsi soprattutto a tagliare la spesa pubblica.
Il governatore della BCE ha evidenziato che gli stati europei oggi in maggiore difficoltà sono quelli che pagano gli errori del passato. Molti governi, soprattutto dell’Europa periferica, avevano beneficiato dell’apparente tranquillità dei mercati proseguendo su un sentiero di crescita sbagliato, fatto di aumenti della spesa e scarso controllo delle finanze pubbliche quando invece c’erano impellenti necessità di attuare riforme strutturali e processi di consolidamento fiscale. Draghi ha evidenziato come la BCE abbia messo in campo misure anti-crisi non convenzionali per evitare “esiti potenzialmente rovinosi della crisi”. La BCE ha guadagnato tempo, ma ora tocca ai governi nazionali riconquistare la fiducia dei mercati nel medio-lungo periodo.
Secondo il banchiere centrale europeo, il 2012 sarà ricordato non solo come l’anno della crisi dei debiti sovrani e dell’euro ma anche per le risposte date a livello nazionale e comunitario. Draghi invita tutti i governi a mantenere gli impegni presi sulla strada del consolidamento fiscale e delle riforme strutturali, affermando che tutti gli obiettivi prefissati sono alla portata. Secondo Draghi, l’obiettivo di lungo periodo resta “l’unione politica, un’Europa stabile e integrata con un destino comune”.