La Rai ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con una perdita di 184,5 milioni di euro, con principale determinante rappresentata dalla contrazione dei ricavi pubblicitari, e dalla crescita dei costi legati agli eventi di natura sportiva. Ad affermarlo è una nota del consiglio di amministrazione, dell’azienda pubblica, che accompagna Mediaset nella migrazione complessiva verso il segno negativo dell’ultima riga del conto economico.
“Anche per Mediaset” – sottolinea Reuters – “l’altro gigante della tv italiana, il periodo è rosso: il 13 novembre ha annunciato di aver chiuso in perdita il terzo trimestre e anche, complessivamente, i primi nove mesi dell’anno proprio per la situazione del mercato pubblicitario. Secondo la relazione sul Conto economico consolidato, rispetto allo stesso periodo del 2011 la perdita è in peggioramento di 218,2 milioni di euro, dato che a settembre dell’anno scorso si registrava un attivo di 33,7 milioni. La Rai aveva chiuso il primo semestre 2012 con una perdita di 129 milioni di euro, in peggioramento di 178 milioni sullo stesso periodo del 2011”.
Stando alle considerazioni già formulate dall’azienda, la flessione sarebbe “imputabile, nonostante la riduzione dei costi di 82 milioni di euro, principalmente alla flessione dei ricavi pubblicitari e al costo dei grandi eventi sportivi”. Di fatti, su quest’ultima voce straordinariaemnte rilevante è il costo di 143 milioni di euro dovuto agli Europei di Calcio e alle Olimpiadi.
“Nel risultato negativo, dice l’azienda, pesa anche la diminuzione degli importi delle convenzioni tra Rai e Pubblica amministrazione, che però non vengono quantificati” – ha poi aggiunto Retuers – “I ricavi del gruppo nei primi nove mesi sono stati di circa 2,39 miliardi, cioè 137 milioni in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di cui 114 milioni di pubblicità in meno. Il costo del lavoro è aumentato su base tendenziale di 7 milioni di euro circa. La pubblicità invece va meglio, dice l’azienda, sui canali specializzati e sul web, con una crescita rispettiva del 13% e del 30%, ma che corrisponde complessivamente a 6 milioni di euro in più”.