Il settore bancario europeo è da tre anni sotto i riflettori, in quanto la crisi dei debiti sovrani – esplosa definitivamente nella primavera del 2010 – ha fatto emergere una forte esposizione verso i paesi maggiormente indebitati e a rischio default, senza contare le difficoltà dell’economia europea che si avvia a chiudere l’anno in corso in recessione. L’ufficio R&S di Mediobanca ha studiato l’andamento di 20 grandi banche europee negli ultimi tre anni e ha riscontrato che il valore di borsa medio è sceso del 21,2% da novembre 2009 ad oggi.
Chiaramente ci sono casi che vanno analizzati a parte, in quanto le performance di borsa e di redditività si discostano anche di molto dalla media europea. Nel panel delle banche studiate da Mediobanca rientrano anche le due big italiane, ovvero Intesa SanPaolo e Unicredit. Il gruppo bancario di Ca’ de Sass ha perso il 48,1% negli ultimi tre anni, mentre la banca di Piazza Cordusio il 48,3%. Tuttavia, Unicredit è salita molto quest’anno, recuperando più del 63% con una capitalizzazione di 20,3 miliardi, mentre Intesa SanPaolo ha una capitalizzazione di 20,5 miliardi di euro.
La performance di Unicredit da inizio anno è la seconda migliore in Europa, dietro solo alla britannica Lloyds Bank (+83%). Da fine 2009 la banca migliore in borsa è Danske Bank (+15,3%), seguita dalla tedesca Commerzbank (+14,3%) e dalla scozzese Royal Bank of Scotland (+8,8%). Il colosso tedesco Deutsche Bank ha guadagnato il 2,3% in tre anni. L’istituto bancario più capitalizzzato continua ad essere il colosso britannico Hsbc, che vale 141 miliardi di euro, seguito dalla spagnola Santander (59,6 miliardi di euro.
Per quanto riguarda i coefficienti di patrimonializzazione, che servono per capire quanto una banca è solida, ai primi due posti troviamo le svizzere Credit Suisse e Ubs, poi Commerzbank e Danske Bank. Restano indietro rispetto alla media europea le due big italiane. Per quanto riguarda le peggiori performance di borsa degli ultimi tre anni, svettano Credit Suisse (-53,2%), Crédit Agricole (-50,5%) e Bnp Paribas (-41,7%).