Secondo quanto affermato dal presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, durante la recentissima intervista concessa alla radio francese Europe 1, l’eurozona dovrebbe abbracciare una fase di ripresa a decorrere dalla seconda metà del 2013. “Non siamo ancora fuori dalla crisi” – ha in merito affermato il numero 1 della Bce, per poi aggiungere che “le nostre previsioni sul biennio 2013-2014 mostrano che la ripresa dell’Eurozona potrebbe iniziare nella seconda metà del 2013”. Draghi ha inoltre ribadito l’impegno della propria istituzione in difesa dell’euro.
Draghi ha inoltre compiuto una seria critica nei confronti di alcuni Paesi dell’eurozona, che avrebbero “vissuto in un mondo di favola, sottostimando gli squilibri” come ad esempio “il deficit e il debito che in alcuni Paesi sono stati ritenuti sostenibili per anni per poi rivelarsi insostenibili”.
La giornata di ieri è stata tuttavia contraddistinta dalla notizia del nuovo deterioramento del tasso di disoccupazione in Italia (ne abbiamo parlato anche sul nostro blog cugino, Politica Live: Disoccupazione ottobre 2012). Nella penisola si è oramai toccato un nuovo record di disoccupati, che hanno raggiunto la soglia di 2 milioni e 870 mila, per il livello più alto sia dall’inizio delle serie storiche mensili, gennaio 2004, e dall’inizio delle serie trimestrali, IV trimestre 1992.
Nel mese di ottobre il tasso di disoccupazione si è infatti assestato intorno all’11,1%, in incremento dello 0,3% rispetto a settembre e del 2,3% rispetto a ottobre 2011. Il tasso di occupazione è pari al 56,9%, in aumento di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale, ma invariato rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari – come sopra anticipato – a 2 milioni 870 mila, aumenta invece del 3,3% rispetto a settembre (+93 mila unità). La crescita della disoccupazione riguarda congiuntamente sia la componente maschile sia quella femminile, e si dimostra più severa nei confronti dei giovani under 25.
Vedremo, nei prossimi mesi, in che modo si evolverà lo scenario, auspicando un contenimento del deterioramento sopra tracciato.