Il Fondo Clessidra scende ufficialmente in campo nella battaglia per aggiudicarsi Ti Media (ieri ultimo giorno per presentare le offerte). Il Fondo avrebbe infatti effettuato un’offerta valutata intorno ai 300 milioni di euro, poi ricondotta su più miti valori. A contrastare le proposte del Fondo vi sarebbero tuttavia altri operatori non meno agguerriti tra cui, pare, Cairo Communication (ma solo per le Tv). Nelle retrovie le offerte di Discovery e di H3g, mentre è ancora in parte da decifrare la posizione di Tarek Ben Ammar.
Ad ufficializzare la posizione di Clessidra è stata una fonte finanziaria riportata dal Wall Street Italia, che si è limitata a ricordare come il fondo di private equity Clessidra – che ha fatto un’offerta per l’acquisizione di Telecom Italia Media, gruppo Telecom Italia Media – “sia della partita”
Oltre a quella di Clessidra (scesa dai 300 milioni iniziali, ricorda il Corriere della Sera), appare in prima fila anche Cairo Communication (ma, prosegue il quotidiano italiano, solo per le tv). Non sono invece ritenute particolarmente interessanti le offerte formulate da Discovery e H3g.
Il quotidiano La Stampa lancia una simile ipotesi, ricordando che “Clessidra, assistita da Merrill Lynch, penserebbe ad una proposta vicina ai 300 milioni di euro sia per le tv che per i tre multiplex per la trasmissione del digitale terrestre. Permane invece l’incertezza per le proposte di H3G e della Discovery. Per il gruppo telefonico si parlava di un’offerta da 250 milioni, vincolata però al via libera dell’azionista cinese Hutchison Whampoa che tarderebbe ad arrivare. La società americana invece punterebbe più ad un’alleanza televisiva con Telecom che ad un’acquisizione”.
“Ci sarebbe invece più incertezza sulle proposte presentate dal gruppo telefonico H3G e dall’americana Discovery. Per la società Tlc guidata da Vincenzo Novari (affiancata alle banche Hsbc e Goldman Sachs) si era parlato di un’offerta attorno ai 250 milioni per tutto il perimetro di TiMedia: subordinata però al via libera, che tarderebbe ad arrivare, dell’azionista cinese, la conglomerata di Hong Kong, Hutchison Whampoa” – ricorda infine Il Sole 24 Ore.