Prada ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un fatturato netto di gruppo pari a 2,339 miliardi di euro, in incremento del 35 per cento su 1,73 miliardi di euro conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno, e in incremento del 27 per cento a cambi costanti. Tra gli altri principali dati di periodo, Ebitda in sviluppo del 50 per cento a quota 727,9 milioni di euro (per il 31 per cento dei ricavi), Ebit in miglioramento del 56 per cento su base annua a 612,5 milioni di euro.
Ancora (in proposito, vi segnaliamo anche questo nostro precedente approfondimento relativo ai commenti sulla semestrale Prada), l’utile netto è salito del 50 per cento a 408,6 milioni di euro contro i precedenti 273,2 milioni di euro, rappresentando il 17,5 per cento dei ricavi netti di gruppo. Posizione finanziaria netta positiva e in netto miglioramento.
Interessanti le rilevazioni a livello geografico, che vedono Prada (quotata a Hong Kong) con una crescita a doppia cifra in tutti i mercati, incluso il vecchio Continente, dove i ricavi sono cresciuti del 33 per cento, e l’Asia – Pacifico, dove i ricavi sono aumentati del 41 per cento. Negli Stati Uniti ricavi in sviluppo del 28 per cento, mentre in Giappone l’apprezzamento del fatturato è stato pari al 27 per cento (vedi anche questo nostro interessante focus specifico sull’andamento dei più recenti investimenti Prada degli ultimi mesi, in tutto il mondo).
“E’ stato un altro trimestre molto soddisfacente. Il gruppo ha continuato a crescere a un tasso che ha superato le nostre aspettative, ma una grande attenzione è stata ancora prestata al controllo dei costi e alla gestione del capitale circolante. Questo ci ha permesso di migliorare ulteriormente la nostra redditività e il cash flow. Il gruppo Prada ha dimostrato ancora una volta di avere la necessaria competenza e lo spirito di iniziativa per generare risultati positivi, anche nell’attuale difficile congiuntura economica internazionale” – ha dichiarato l’a.d. Patrizio Bertelli.