Non sono solo i PIGS a creare problemi alla stabilità finanziaria della zona euro. Ora anche la piccola isola di Cipro, che conta meno di un milione di abitanti e che da otto anni è membro dell’Unione europea, rischia di finire in bancarotta. La Repubblica di Cipro è stata bocciata da Standard & Poor’s, che ha tagliato il rating a CCC+ dalla precdente valutazione di B. L’outlook resta negativo, per cui nei prossimi trimestri potrebbe esserci un nuovo downgrade in caso di peggioramento della crisi.
L’agenzia di rating ha motivato la sua decisione per le crescenti pressioni finanziarie e per l’incertezza legata al piano di salvataggio, in vista delle prossime elezioni presidenziali. Secondo gli esperti dell’agenzia internazionale il rischio di default sul debito sovrano è considerevole e in costante aumento. Standard & Poor’s valuta Cipro come emittente altamente speculativo al livello “junk”, ovvero spazzatura. Nel frattempo proseguono i negoziati tra Nicosia, i partner europei e il Fondo Monetario Internazionale per il pacchetto di aiuti finanziari.
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L’ultimo downgrade sul rating sovrano di Cipro da parte di S&P era avvenuto lo scorso 17 ottobre, ma ora la situazione è decisamente peggiorata a causa della grave crisi in cui versa il sistema bancario locale. Standard & Poor’s sottolinea che il governo cipriota è sempre più vulnerabile e che il bilancio 2013 – recentemente approvato dal Parlamento – comprende tagli alla spesa pubblica di ampia portata che raggiungono il 6% del prodotto interno lordo. Lo scorso giugno Cipro ha chiesto all’Ue gli aiuti finanziari per evitare il collasso del settore bancario e delle finanze pubbliche del paese.
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Secondo il Fmi difficilmente si riuscirà a trovare un accordo sul piano di salvataggio di Cipro entro fine anno, mentre le elezioni presidenziali cipriote sono previste per febbraio 2013. Al momento non si riesce a trovare una soluzione all’elevato debito pubblico del paese, anche se l’Ue ha dichiarato che un haircut del debito è improbabile nel breve termine. Se ne riparlerà solo a gennaio.