Chiamiamoli pure “paradossi finanziari”. Nell’era della globalizzazione e dell’interconnessione dei mercati finanziari, dominati dall’azione di banche centrali e fondi speculativi, tutto è possibile. Anche che la borsa di Atene sia la piazza finanziaria migliore d’Europa, nonostante il paese sia da ben cinque anni in recessione e sull’orlo del baratro. Tenuto a galla solo dagli aiuti finanziari di Bce, Ue e Fmi, il paese ellenico non riesce a vedere la luce alla fine del tunnel e le prospettive non sono di certo incoraggianti. Tuttavia, da un punto di vista finanziario la situazione è completamente diversa.
Fino alla scorsa estate la Grecia era il paese europeo maggiormente accreditato per finire in bancarotta e uscire dall’euro. Nonostante i continui aiuti finanziari della troika (Ue-Bce-Fmi), il governo greco non ha saputo mantenere le promesse di riduzione del debito creando soltanto tensioni socio-economiche molto pericolose. Tuttavia, dalla scorsa estate qualcosa è cambiato nel futuro dell’euro. Le tensioni sui debiti sovrani dei paesi periferici europei sono via via svanite, semplicemente grazie alle dichiarazioni di Mario Draghi.
► GRECIA: RATING ALZATO A B- DA S&P
Sul finire di luglio scorso, il numero uno della Bce aveva dichiarato di essere disposto a tutto pur di mettere in salvo l’euro quando ormai tutti pensavano che si stesse avviando verso una clamorosa disintegrazione. Da quel momento è partito un rally spettacolare dei titoli denominati in euro, sia i bond che le borse. Da giugno scorso la borsa di Atene ha quasi raddoppiato la sua quotazione, passando da un valore inferiore a 500 punti a 901 punti (chiusura di fine anno). Il 2012 si è chiuso per la borsa di Atene con un rialzo del 34%, meglio del 30% messo a segno da Francoforte o del 15% di Parigi.
► FOREX: RENDIMENTO CAMBIO EURO/DOLLARO 2012
I bond greci a dieci anni, che valevano 20 a inizio anno, sono saliti fino a 50 circa grazie anche al piano di buyback sul debito, facendo arricchire fondi speculativi e investitori temerari, che potenzialmente hanno potuto mettere a segno una performance intorno al 140%. Eppure l’economia greca è in rcessione da ben cinque anni consecutivi e da fine 2009 il reddito prodotto è sceso del 25%. La disoccupazione è la più alta d’Europa e le banche sono state tenute in vita solo dagli aiuti finanziari. Tuttavia, fino a quando non ci saranno le elezioni in Germania nel settembre 2013 la Grecia dovrebbe respirare, almeno fino a quel momento…