La strada che dovrebbe portare alla vendita di La7 si sta facendo, giorno dopo giorno, sempre più impervia. Ti Media, società che controlla l’emittente televisiva appena ricordata, e Mtv Italia, pur interessando numerosi operatori, non sembra in procinto di sposarsi nel brevissimo termine. Non mancano inoltre gli scettici e i pessimisti, che stimano in maniera molto negativa la reale condizione societaria e i conti collegati, andando ad alimentare nuovi timori sulla convenienza di una simile operazione d’acquisto.
Lo stesso Sole 24 Ore, qualche giorno fa, aveva d’altronde lanciato qualche preoccupazione, ricordando come “l’avvitamento dei conti della società, dove c’è stato anche un ricambio di manager con l’uscita di Giovanni Stella e la nomina al timone di Marco Ghigliani, non è un buon viatico per un’asta che ha già visto diversi slittamenti di scadenze e rinvii. Nei primi nove mesi Ti Media ha perso circa 54 milioni. Ora che il 2012 è alle spalle si scatenano le previsioni più varie, ma tutte improntate in negativo: le stime più pessimiste si spingono addirittura a ipotizzare un rosso “monstre” di 120 milioni” (vedi anche Mediaset raccolta pubblicitaria ancora deludente).
È probabile, comunque, che le perdite siano più basse di tale soglia, visto e considerato che il consensus di mercato le ha già “battezzate” intorno ai 78 milioni di euro e, comunque, non oltre i 100 milioni di euro. Il vero punto interrogativo non è tuttavia rappresentato dall’ultima riga di conto economico, quanto della prima: alcune stime non ufficiali affermano che i ricavi saranno pari a soli 175 milioni lordi, mentre voci vicine ai vertici societari danno per superata la soglia dei 200 milioni di euro.
“Sia come sia” – concludeva il quotidiano economico finanziario – “dei quindici potenziali acquirenti iniziali, che si presentarono agli advisor Mediobanca e Citigroup, sono rimasti solo in due, il fondo Clessidra (che nel frattempo ha imbarcato Equinox) e la stessa Cairo Communications: entrambi però sembrano aver espresso riserve. Soprattutto dopo che l’azionista Telecom ha chiesto una revisione del prezzo, che vuol dire un rialzo delle offerte. Prospettiva che ha fatto storcere il naso, soprattutto ora che circolano stime peggiori del previsto” (vedi anche No canone RAI per pc e smartphone).