Inizio ottava in calo per il titolo Generali Assicurazioni, che perde lo 0,48% a 14,48 euro. Stamattina il Leone di Trieste ha pubblicato le principale guideline del nuovo piano industriale al 2015. Si tratta del primo piano strategico messo a punto dal nuovo amministratore delegato Mario Greco, subentrato la scorsa estate a Giovanni Perissinotto in una situazione molto difficile per il gruppo triestino che pagava un’eccessiva esposizione al rischio-Italia e che quotava in borsa sui livelli più bassi di sempre poco sopra la soglia psicologica di 8 euro.
Oggi Generali Assicurazioni vale circa 14,5 euro alla borsa di Milano. Il nuovo piano industriale prensentato da Greco è focalizzato sul core business delle assicurazioni e sulla presenza geografica. La compagnia assicurativa triestina prevede anche di aumentare il peso del business “danni”, attraverso lo sviluppo del segmento “infortuni e malattie” soprattutto nei mercati emergenti. Generali Assicurazioni vuole consolidare e migliorare la profittabilità del ramo “vita”.
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Inoltre, nel giro di qualche anno, il Leone di Trieste ha intenzione di ripristinare una solida struttura patrimoniale e migliorare sensibilmente la generazione di cash-flow attraverso un approccio più disciplinato negli investimenti. Secondo quanto emerge dalle guideline del nuovo piano, Generali Assicurazioni punterà al ragggiungimento di un’eccellenza tecnica per migliorare l’offerta alla clientela con l’obiettivo di raggiungere un livello di massima efficienza nei segmenti “retail” e “affluent”.
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Per quanto riguarda, invece, i target finanziari, l’obiettivo è quello ddi raggiungere a regime un ROE operativo al 13%, ovvero un risultato operativo che possa superare i 5 miliardi di euro. Per quanto riguarda il ramo “danni”, entro il 2015 Mario Greco ha intenzione di incrementare il peso del risultato operativo a circa la metà del risultato operativo complessivo del gruppo: un bel balzo, se si considera che al 30 settembre 2012 il peso era al 35% circa del risultato operativo complessivo. Dal lato della patrimonializzazione l’indice Solvency I è visto sopra il 160% entro il 2015, mentre la generazione di cassa prevista supera i 2 miliardi di euro. La riduzione dei costi dovrebbe attestarsi a 600 milioni di euro circa.