La crisi economica ha messo a nudo le debolezze strutturali dell’Italia, in particolare l’elevato debito pubblico e la disoccupazione dilagante, ma ora sta intaccando anche alcune certezze che fino a qualche tempo fa rappresentavano l’ancora di salvezza per la maggior parte delle famiglie italiane. Il riferimento va alla capacità di risparmio, che negli ultimi anni è stata intaccata quasi irrimediabilmente. Miliardi e miliardi di ricchezza accumulata negli anni è stata bruciata dalla crisi, in quanto gli italiani hanno dovuto attingere dai risparmi per far fronte a tasse, redditi in calo e aumento dell’inflazione.
Secondo quanto emerge dal Rapporto Italia 2013 dell’Eurispes, quattro famiglie italiane su cinque non riescono a risparmiare denaro. Questo dato molto negativo influisce anche sulla propensione degli italiani ad aderire alla previdenza integrativa, ovvero la cosiddetta pensione di scorta, nonostante le prospettive di assegni sempre più bassi provenienti dalla previdenza pubblica. Dall’indagine Eurispes emerge che il 60,6% degli italiani deve intaccare i propri risparmi per arrivare a fine mese.
C’è però che sta addirittura peggio. Infatti, il 62,8% riesce a mala pena a sbarcare il lunario, mentre il 79,2% non riesce a risparmiare. Ciò vuol dire che appena un italiano su cinque riesce a mettere denaro da parte ogni fine mese. Dal rapporto emerge un altro dato abbastanza inquientante, ovvero il boom dei “Compro Oro” che sfruttano le difficoltà degli italiani per accaparrarsi oro e altri gioielli di famiglia a prezzi stracciati. Nel 2012 il 28,2% degli italiani vi ha fatto ricorso: si tratta di una clamorosa impennata, se si considera che nel 2011 solo l’8,5% degli italiani aveva venduto oro e gioielli.
La fiducia delle famiglie, che secondo l’Istat a gennaio è scesa sui minimi di sempre, continua a peggiorare, tanto che il 52,8% delle persone ritiene che nei prossimi dodici mesi la situazione economica peggiorerà. Inoltre, il 75,4% delle persone ha bocciato l’Imu, ritenendola una tassa ingiusta. Infine, aumenta il ricorso ai prestiti: quasi un terzo del campione dichiara di aver chiesto un finanziamento negli ultimi tre anni.