Fiat ha inaugurato la nuova fabbrica Maserati di Giugliasco, precisando che è ferma l’intenzione di rimanere in Italia e che, a tal fine – ha dichiarato il presidente Fiat John Elkann – “abbiamo fatto scelte difficili (…) Non tutti hanno avuto l’onesta’ di riconoscere. Ma chi vive davvero la nostra realta’, sa come stanno le cose: dopo l’avvio della produzione della Panda a Pomigliano, un mese fa a Melfi, abbiamo annunciato due nuovi modelli. E ora siamo qui, per riportare alla vita uno stabilimento che sei anni fa sembrava avere il destino segnato”.
Fa eco l’amministratore delegato Sergio Marchionne, che precisa come l’avvio della produzione nello stabilimento dimostra che “il nostro è un impegno serio (…) Confermo che non chiuderemo stabilimenti in Italia (…) e troveremo una soluzione sui 19 addetti di Pomigliano”. Poi l’amministratore domanda di non usare Fiat per scopi politici: “Non intendo entrare nelle polemiche recenti, che sono seguite alla richiesta di cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione della fabbrica di Melfi. Sono l’ennesima prova che la Fiat viene usata per fini politici. E questo, purtroppo, succede in un momento particolarmente delicato per l’Italia”.
Marchionne aggiunge poi che non vi sarebbero piani per il rientro in Confindustria. “Non ci penso nemmeno. Ho conosciuto Squinzi con lui ho contatti personali”
“Sul fronte dei conti” – chiude un comunicato dell’agenzia di stampa AGI – “il Lingotto batte le attese degli analisti e chiude il 2012 con un utile netto superiore a 1,4 miliardi di euro. I ricavi raggiungono 84 miliardi di euro (in aumento del 12% rispetto al 2011) con un margine della gestione ordinaria del 4,5%. Non sara’ distribuito dividendo, scelta che Marchionne definisce di “prudenza”. L’ad dice poi che l’utile di gestione a 3,8 miliardi rappresenta un record per il Gruppo. L’utile netto della Chrysler infine e’ balzato a 1,7 miliardi di dollari nel 2012 contro 183 milioni l’anno precedente”.