L’asta odierna dei Bot annuali ha evidenziato come sia in aumento la pressione sulla curva dei tassi italiana, che nelle ultime due settimane ha dovuto fare i conti con i realizzi sui titoli di stato di breve e medio periodo in quanto c’è maggiore incertezza sull’esito delle elezioni politiche italiane in programma il 24 e 25 febbraio. Negli ultimi giorni lo spread Btp-Bund è tornato sopra 300 punti, mentre Piazza Affari è alle prese con diversi scandali tra Mps, Saipem, Eni e Finmeccanica.
Così, come da attese, i tassi sui Bot annuali sono risaliti sopra la soglia psicologica dell’1%, dopo che nell’asta del 10 gennaio scorso erano scesi prepotentemente fin sotto lo 0,9%. Ma andiamo con ordine. Stamattina Bankitalia ha comunicato che il Ministero dell’Economia e delle Finanze è riuscito a collocare 8,5 miliardi di euro di Bot a 12 mesi. Si tratta pur sempre di un nuovo sold-out per il Tesoro italiano, ma sul fronte dei tassi e della domanda l’asta non è stata positiva.
In dettaglio sono stati emessi Bot con scadenza 14 febbraio 2014. Le richieste giunte dagli investitori sono ammontate a 11,74 miliardi di euro. Il rapporto di copertura tra ammontare richiesto e quantitativo offerto è risultato pari a 1,38, in calo rispetto a 1,79 dell’asta precedente. Il rendimento lordo dei Bot annuali è salito all’1,094% dallo 0,864% dell’asta del 10 gennaio scorso. Il prezzo di aggiudicazione per questi titoli di stato a 12 mesi è stato di 98,903. Dopo l’asta dei Bot annuali c’è un leggero miglioramento sia peer la borsa milanese che per lo spread.
A Piazza Affari l’indice azionario FTSE MIB segna un calo dello 0,15% a 16.505 punti, nonostante lo scandalo delle tangenti di Finmeccanica che ha portato all’arresto del numero uno del gruppo Giuseppe Orsi. Sul mercato secondario dei titoli di stato i Btp sembrano in leggera ripresa, dopo che in mattinata il differenziale era in area 300. Attualmente lo spread Btp-Bund è a 293 punti base.