Il bilancio 2012 di Ferrari si chiude in maniera molto positiva. Il cavallino rampante schiva i pericoli della crisi del settore automobilistico e porta a casa un risultato certamente soddisfacente, arrivando a toccare record storici. Il presidente del consiglio di amministrazione, Luca Cordero di Montezemolo, non nasconde l’entusiasmo e – al termine della riunione del cda che ha esaminato i conti – afferma: “E’ motivo di grande orgoglio per tutti noi chiudere un anno con simili risultati, pur in presenza di un contesto non certo favorevole in tanti Paesi europei se non addirittura ostile, come nel caso dell’Italia”.
Risultati commerciali ed economici danno d’altronde ragione al top management societario, visto e considerato che le vetture consegnate sono state 7.318, in incremento del 4,5 per cento rispetto al 2011. Il giro d’affari è invece salito di 8 punti percentuali a 2,43 miliardi di euro, mentre l’incremento del risultato della gestione ordinaria è stato pari al 12,1 per cento, a 350 milioni di euro, con utile netto in grado di sfiorare i 244 milioni di euro (+ 17,8 per cento) e un ROS (Return on Sales) su livelli da best performer nel settore automotive di lusso (vedi anche Semestrale Ferrari con risultati positivi).
In proposito, il magazine L’Indipendenza ricordava come “quello della casa di Maranello è un caso emblematico, perchè, nonostante le dimensioni inferiori rispetto alle altre societa’ osservate, precede nella classifica sulla forza del brand colossi come Google, Coca-Cola, PricewaterhouseCoopers e Hermes. Lo scorso anno Ferrari ha registrato un record di vendite in Nord America superando per la prima volta le 2.000 consegne, con un aumento del 14,6% (2.058 incluso il Canada). In Europa molto bene Gran Bretagna (+20,4%, con 673 vetture), Svizzera (+17,4%, 357), e Germania (+8,2%, 750), che si conferma il mercato piu’ importante nel Vecchio Continente”.
La buona spinta su scala internazionale è riuscita a controbilanciare la delusione interna, con un calo del 46 per cento rispetto al 2011 (318 consegne). Meglio in Africa e nel Medio Oriente, con 556 vetture consegnate e un aumento del 4,5 per cento e, soprattutto, in Cina, che si conferma secondo mercato aziendale.