Il nuovo anno non è iniziato nel migliore dei modi per l’oro, che da inizio 2013 segna una performance negativa del 6,7%. Stamattina le quotazioni del prezioso metallo giallo sono scese sui minimi più bassi da luglio scorso, toccando quota 1.555 dollari l’oncia. A inizio anno l’oro valeva più di 1.660 dollari e sul finire di gennaio aveva sfiorato quota 1.700 dollari l’oncia. I massimi storici di 1.921 dollari, toccati nel settembre del 2011, sono sempre più lontani e molte banche d’affari iniziano a rivedere al ribasso le loro stime sul metallo.
Ma cos’è che sta provocando questa forte discesa dei prezzi dell’oro? Le variabili-chiave sono molte e remano tutte contro il possibile recupero del metallo. Innanzitutto, a breve la Federal Reserve potrebbe cambiare la sua politica monetaria ultra-espansiva mettendo fine al piano di allentamento monetario da 85 miliardi di dollari al mese, che fino a poco tempo fa aveva sempre sostenuto le quotazioni del metallo giallo. L’oro è stato sempre considerato un bene rifugio, ma ora c’è minore richiesta di protezione grazie al miglioramento della crisi dei debiti sovrani dell’area euro.
Ci sono poi altre considerazioni di carattere fondamentale. L’inflazione resta molto bassa e sotto controllo nelle principali aree economiche mondiali. La domanda di gioielli e preziosi è scesa per la prima volta negli ultimi tre anni, ma ha fatto peggio la domanda da investimento che ha registrato la flessione più marcata degli ultimi cinque anni. Inoltre, gli hedge funds stanno uscendo dall’oro: Soros e Pmico ha già liquidato le loro posizioni lunghe più consistenti, mentre al Comex i grandi investitori stanno riducendo sempre più l’esposizione al rialzo.
Dopo ben dodici anni consecutivi di rialzo, che hanno portato l’oro da 300 dollari a 1.921 dollari l’oncia, potrebbe essere arrivato il momento della fase di declino delle quotazioni. Credit Suisse ritiene che il trend rialzista di lungo periodo siano finito. Nelle prossime settimane l’oro dovrebbe raggiungere quota 1.500 dollari, ma a questo punto sembra sia arrrivato il momento di uscire dal metallo prezioso che tante soddisfazioni ha regalato agli investitori da inizio secolo.