Endesa, società energetica spagnola controllata da Enel, ha annunciato di aver concluso l’esercizio 2012 con un livello di utile netto in flessione di 8 punti percentuali a 2,034 miliardi di euro, influenzato principalmente dall’evoluzione del regolamento di settore in Spagna. In calo anche l’Ebitda, che partendo da una soglia pari a 7,005 miliardi di euro, ha riscontrato una flessione pari a 3,6 punti percentuali. Vediamo dunque quali sono le principali caratteristiche di bilancio.
Stando a quanto riportano le note diramate dall’azienda iberica, i ricavi sono cresciuti del 3,8 per cento a 33,933 miliardi di euro grazie a prezzi di vendita più elevati; in incremento del 6,6 percento anche i costi variabili. Complessivamente, ricorda la società in un suo comunicato, la generazione ha raggiunto i 141.434 GWh nel 2012 con un incremento del 2 per cento dovuto alla produzione termoelettrica e con vendite di elettricità in crescita dello 0,1 per cento a 162.490 GWh (vedi anche Enel assume il controllo di Endesa grazie ad un accordo miliardario con Acciona).
La società ricorda altresì come siano entrate in vigore nuove regole sulla remunerazione nel campo della distribuzione dell’energia in Spagna, mentre altri tagli sarebbero stati approvati dal governo iberico nel corso dello scorso anno. Il risultato è stato un impatto negativo sui conti societari, che hanno accompagnato le influenze legate al periodo di significativa siccità in Cile.
Ancora, nella nota con la quale sono stati diramati i risultati societari, Endesa ha evidenziato la presenza di sinergie con Enel per 1,048 miliardi di euro e risparmi che dovrebbero portare un benefit da 1,307 miliardi. Sul fronte della posizione finanziaria, il debito di Endesa si è attestato, al 31 dicembre 2012, a quota 8,778 miliardi di euro, includendo 4,839 miliardi di euro collegati a un deficit di finanziamento tariffario (vedi anche Enel cresce grazie a Endesa).
Per il momento, non è stata annunciata la distribuzione di alcun dividendo nei confronti della platea di azionisti.