Dopo la bocciatura di Moody’s sul rating sovrano della Gran Bretagna, che venerdì sera è stata declassata con perdita del prestigioso status “Aaa”, in Europa sono ormai davvero pochi i paesi che riescono ancora a conservare il giudizio di massima affidabilità creditizia. Colpa del costante aumento del debito pubblico, del deficit di bilancio e delle scarse prospettive di crescita economica e del mercato del lavoro. Dal club dei paesi europei più virtuosi era uscita lo scorso novembre anche la Francia, che però era stata bocciata anche a gennaio 2012 da S&P.
Il rating AAA sta diventando sempre più una rarità nel mondo occidentale. Il problema non è però solo europeo. Oltreoceano gli Stati Uniti conservano con fatica la tripla A di Moody’s e Fitch, ma sono stati già bocciati da S&P nell’estate del 2011. Il Giappone, invece, ha perso da tempo il rating AAA e probabilmente il suo attuale rating è fin troppo generoso. In Europa il club della tripla A è attualmente composto da Germania, Finlandia, Olanda e Lussemburgo.
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A questi paesi si possono aggiungere Svezia e Danimarca, che però non appartengono all’area euro e quindi potenzialmente sono sottoposti a minori rischi. Ma quali sono le prospettive per i paesi europei che conservano ancora il giudizio di massima affidabilità creditizia? Moody’s ha da tempo messo sotto osservazione la situazione di questi paesi virtuosi. La Finlandia è l’unico al momento a non rischiare il downgrade, grazie al suo outlook “stabile”, mentre Germania, Olanda e Lussemburgo hanno un outlook “negativo”. Ciò vuol dire che, pur conservando il giudizio Aaa, c’è il rischio che in futuro possa esserci un downgrade.
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Per quanto riguarda l’Italia, ancora alle prese con un indebitamento monstre e una prolungata recessione, il rating sovrano assegnato da Moody’s è Baa2, mentre Standard & Poor’s assegna al Belpaese un giudizio BBB+. La tripla A per l’Italia è solo un miraggio e forse ci vorranno decenni per ottenere un voto così elevato. Il rating sovrano più alto assegnato all’Italia è stato Aa3: era il 1996 e capo del governo era Romano Prodi.