Come era parzialmente prevedibile, il prolungamento dei dati negativi sulla redditività di Groupon ha condotto la società, tra i massimi leader mondiali nell’e-couponing, a dare il via all’atteso ribaltone negli scranni più alti della propria gerarchia aziendale. A farne le spese è stato il co-fondatore e amministratore delegato, Andrew Mason, che lascerà il posto a Lefkofsky e Leonis: un “licenziamento” avvenuto a un giorno di distanza dalla pubblicazione dell’ultima trimestrale.
La sostituzione da parte di Eric Lefkofsky e Ted Leonsis, rende noto l’azienda, sarà comunque temporanea: giusto il tempo di trovare un “degno” sostituto per l’ex top manager. Tuttavia, pur transitoria, la nuova nomina è stata accolta con grande entusiasmo a Wall Street, che ha premiato le quotazioni del titolo, ritenendo evidentemente colpevole la vecchia gestione Groupon.
Una vera e propria beffa per gli stakeholders che avevano scommesso sul manager, che – ricordava il quotidiano La Repubblica in una sua edizione online – “a novembre dello scorso anno, quando il titolo aveva toccato minimi storici, Mason aveva detto: licenzierei me stesso se non pensassi che sono idoneo a questo ruolo”.
In una breve nota inviata ai dipendenti, Mason ha affermato: “Dopo quattro anni e mezzo intensi nelle vesti di ad di Groupon, ho deciso che mi piacerebbe trascorrere più tempo con la mia famiglia. Sto scherzando…Sono stato licenziato oggi”. L’ex top manager ha poi elencato una serie di eventi accaduti nel corso degli ultimi 18 mesi, di cui si è detto pienamente responsabile (vedi anche il nostro recente approfondimento su Indagine SEC su Groupon).
Ricordiamo che nel corso dell’ultimo trimestre Groupon ha ottenuto una perdita da 81,1 milioni di dollari, in incremento rispetto ai 65,4 milioni di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi sono invece cresciuti del 30 per cento a 638,3 milioni di dollari, stando alle attese degli analisti finanziari americani.