Nella consueta conferenza stampa a commento delle decisioni di politica monetaria della Banca Centrale Europea, il governatore Mario Draghi ha rassicurato gli investitori internazionali sul processo di rifome e di risanamento delle finanze pubbliche in atto nei paesi membri dell’area euro. Draghi si è chiaramente soffermato sulla situazione dell’Italia. Draghi ha affermato che “in Italia l’aggiustamento fiscale proseguirà” perché è come se fosse inserito “il pilota automatico”. Insomma, secondo il banchiere italiano non ci saranno problemi in Italia nonostante l’impasse politica.
Le parole di Draghi, che hanno fatto seguito alla decisione della Bce di tenere fermi i tassi di interesse allo 0,75% nell’area euro, hanno dato slancio alle borse e ai titoli di stato. Inoltre sul forex anche l’euro ha cominciato a guadagnare terreno contro tutte le principali valute mondiali, in particolare ritornando sopra quota 1,31 sul dollaro americano. Tornando alla situazione italiana, Draghi ha sottolineato che “dopo un’iniziale eccitazione, subito dopo le elezioni, i mercati sono tornati più o meno dove erano prima”.
Il numero uno dell’Eurotower ha fatto notare come questa volta non ci sia stato un vero effetto-contagio agli altri paesi europei, se non in misura molto limitata. Tra l’altro ieri gli spread sono scesi nuovamente, favoriti anche dalla buona asta dei Bonos spagnoli e dalla decisione di Standard & Poor’s di alzare l’outlook sul rating sovrano del Portogallo a “stabile” da “negativo”. Il rating del paese lusitano è stato confermato a BB, ma ora non rischia declassamenti per i prossimi mesi. Draghi ha poi commentato l’andamento del cambio dell’euro, che ritiene in linea con la media di lungo termine.
Per quanto riguarda lo scenario macroeconomico, il banchiere italiano ha sottolineato che a febbraio l’inflazione è scesa sotto il 2% e inizierà a salire solo sul finire di quest’anno. Tuttavia, è stato fatto notare come la debolezza dell’economia europea si stia accentuando. Per questa ragione è stata ridotta la stima sul pil dell’area euro per il 2013 a -0,5%. Infine, Draghi non ha aperto alla possibilità di una riduzione dei tassi nei prossimi meeting.