L’effetto-Cipro si fa sentire sui mercati finanziari, colpendo il sentiment degli investitori che ancora una volta sono costreetti a dover fare i conti con la crisi di uno dei paesi membri della sempre più fragile area euro. Il prelievo choc dai conti correnti delle banche cipriote, reso necessario per mettere in salvo la piccola isola (che conta soltanto per lo 0,2% del pil dell’eurozona), ha infranto un tabù e ora c’è preoccupazione sui mercati sulle modalità di salvataggio future di paesi in difficoltà. La sensazione è che, però, il caso di Cipro resterà isolato.
Insomma, le modalità di bailout di Nicosia non saranno esportate. Nel frattempo, però, gli investitori internazionali hanno aumentato il livello di guardia. Ieri le borse europee hanno chiuso in deciso calo, anche se limitando le perdite mostrate a inizio seduta. Chiuse in rosso anche Wall Street. Tuttavia, i gestori di fondi di investimento invitano alla calma, ritenendo la crisi di Cipro solo una “scusa” per dare il via alle prese di beneficio e quindi a una riallocazione tattica di portafoglio.
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Secondo Federico Mobili, responsabile equity di Bnp Paribas Investment Partners, “non ci sono pericoli all’orizzonte”. L’esperto fa notare le piccole dimensioni di Cipro e del piano di aiuti. Il salvatagggio costa “solo” 17 miliardi di euro, contro i 78 miliardi del Portogallo, gli 85 miliardi dell’Irlanda e i 380 miliardi della Grecia. Mobili ritiene che il prelievo forzoso dai depositi bancari ciprioti sia “un provvedimento specifico per quell’economia”. Alessandra Manuli, amministratore delegato di Hedge Invest Sgr, è praticamente dello stesso avviso.
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Manuli vede nella crisi di Cipro l’occasione buona per lo storno delle borse, quindi fisiologiche prese di profitto con gli indici sui massimi. Massimo De Palma, responsabile asset management di Swiss & Global Sgr, è convinto che “nel mercato azionario c’è ancora molto valore”, ma il piano anti-default di Cipro inevitabilmente doveva generare una reazione emotiva. I gestori di fondi ritengono, quindi, che sia stato solo un incidente di percorso e che il risparmiatore può guardare con cauto ottimismo al futuro. L’investimento in borsa viene inquadrato ancora interessante in un’ottica di medio-lungo termine.