Il mercato internazionale delle valute estere, noto anche come forex market, è un immenso circuito dominato da banche, assicurazioni, multinazionali, fondi e trader con un turnover giornaliero di circa 4mila miliardi di dollari. Interpretare ogni giorno i movimenti del mercato valutario è molto difficile anche per gli esperti del settore, in quanto entrano in gioco una serie di variabili in grado di determinare la forza e la debolezza di un certo tasso di cambio. Negli ultimi mesi la parola chiave per interpretare l’andamento del forex è stata “fiducia”.
E’ stata propria la fiducia degli investitori sull’irreversibilità dell’euro, garantita dalle parole di Mario Draghi dello scorso 26 luglio, a dare il via a un poderoso rally della moneta unica sui mercati valutari con approdo in area 1,37 dollari a inizio febbraio 2013 (a fine luglio 2012 i prezzi erano in area 1,2040). Tuttavia, negli ultimi due mesi l’euro ha perso velocemente terreno realizzando una performance negativa superiore al 6%.
Quando il cambio euro/dollaro crolla a 1,2750 sui minimi a 4 mesi, la tensione sull’area euro torna a mettere in apprensione gli investitori. Dopo l’esito shock delle elezioni italiane e l’emergenza finanziaria a Cipro, sono riapparsi vecchi fantasmi in grado di far tornare alla ribalta il rischio di un break-up della moneta unica tanto. L’euro è spacciato secondo Saxo Bank, anche se c’è chi ha una view decisamente meno catastrofista. Secondo Robert Baron di Delta Hedge, nel breve periodo la discesa dell’euro è destinata a interrompersi. L’esperto, però, si aspetta ancora molta volatilità, anche perché nell’area euro restano ancora molti nodi da sciogliere.
La view per i prossimi mesi resta ribassista, anche perché la debolezza dell’economia continentale potrebbe spingere la Bce a tagliare i tassi di interesse nella riunione di aprile o maggio. Dal primo febbraio scorso l’euro è la seconda peggiore valuta tra le principali dieci al mondo (ha fatto leggermente peggio solo la corona norvegese). Se il confronto viene fatto dal primo gennaio, l’euro è la quinta valuta peggiore (perdita superiore al 3%). La casa di investimenti americana BlackRock vede euro/dollaro a 1,20 entro fine 2013.