Italcementi ha varato una nuova strategia con la quale punta a ridurre la presenza degli stabilimenti italiani, preferendo gli impieghi nei Paesi emergenti. Gli impianti italiani saranno portati dai 17 del 2012 agli 8 nel 2015, come confermato dal direttore generale Giovanni Battista Ferrario all’assemblea degli azionisti a Bergamo. Per quanto concerne l’anno in corso, investimenti particolarmente significativi nei confronti di alcuni Paesi emergenti come Thailandia, India, Marocco.
A spiegare le nuove strategie del gruppo sono state alcune dichiarazioni di una lettera distribuita all’inizio dell’assemblea di bilancio, laddove si legge come “il mercato italiano del cemento continua a essere caratterizzato da una sovracapacità produttiva rispetto a una domanda che si è allineata ai livelli della fine degli anni Sessanta. L’anno scorso le aspettative di un’inversione della tendenza negativa che aveva caratterizzato il settore delle costruzioni a partire dal 2008 si sono allontanate a causa dell’aggravarsi dello scenario congiunturale, soprattutto in Europa, in alcuni fasi entrato in una fase di recessione, spostando l’attesa di segnali concreti di ripresa sono nel prossimo futuro”.
Pertanto, sulla base del nuovo contesto evolutivo – prosegue la lettera (i cui ampi stralci sono stati riportati dal Corriere della Sera – “che si prevede non possa più tornare agli elevati livelli pre-crisi”, Italcementi avrebbe deciso di avviare “un intervento con l’obiettivo di razionalizzare l’apparato industriale e distributivo nazionale, senza per questo ridurre le quote di mercato: il gruppo con il rigoroso controllo della gestione finanziaria continuerà una politica di mantenimento dell’indebitamento netto entro i prudenziali limiti che da sempre caratterizzano il profilo della società. Il 2013 – si legge ancora nella lettera dei vertici agli azionisti – inaugura la completa integrazione nella relazione finanziaria annuale di quella sulla sostenibilità e le strategie e le azioni intraprese quest’anno, pur a fronte di una volatilità che contraddistingue l’evoluzione dello scenario macroeconomico mondiale, determineranno per il gruppo nuove sfide e un impegno ancora maggiore affinché la nostra attività possa generare valore condiviso per tutti gli stake-holders” – concludono i firmatari della lettera, i consiglieri Giampiero e Carlo Pesenti.
Gli stessi consiglieri precisano poi come il piano sia in linea con quanto precedentemente diramato.