Wall Street ha chiuso in deciso calo dopo il meeting della Fed, che ha deciso come da attese di confermare il costo del denaro tra lo 0% e lo 0,25% e il piano di quantitative easing da 85 miliardi di dollari al mese. La banca centrale americana ha ribadito la propria volontà di proseguire con questa politica monetaria ultra-espansiva, almeno fin quando la disoccupazione non scenderà sotto la soglia del 6,5% e non ci saranno rischi di inflazione significativi. Gli investitori, però, restano preoccupati per le condizioni dell’economia americana.
In attesa dei dati sul mercato del lavoro (non-farm payrolls e tasso di disoccupazione), che saranno pubblicati domani pomeriggio (ore 14,30), c’è preoccupazione per il modesto ritmo di crescita dell’economia americana, che ieri ha sperimentato un rallentamento dell’attività manifatturiera ad aprile e il calo dell’occupazione nel settore privato. Gli investitori sono anche nervosi per i risultati trimestrali poco brillanti di alcune società. Il mix di questi timori ha spinto gli investitori a prendere profitto sul mercato azionario.
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L’indice azionario S&P500 ha chiuso con una flessione dello 0,93% a 1.582,70 punti. L’indice ha formato un triplo massimo a 1.597 punti (massimo storico) e ora sembra potersi avviare verso un ritracciamento più robusto fino a 1.560 – 1.550 punti. In calo anche il Dow Jones, che ha perso lo 0,94% a 14.700,05 punti. L’indice ha toccato il massimo più alto di sempre lo scorso 11 aprile a 14.887,50 punti. Giù anche l’indice Nasdaq Composite (-0,89% a 3.299,13 punti). Gli investitori stanno guardando con attenzione alla stagione degli utili.
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Finora delle 340 società che hanno già comunicato i risultati di bilancio del primo trimestre, il 73% è riuscito a battere le stime degli analisti finanziari. Gli utili netti delle società quotate nell’indice S&P500 sono cresciuti mediamente dell’1,1%. Ieri è toccato a Facebook pubblicare i dati trimestrali. I ricavi sono aumentati del 38%, mentre i profitti sono cresciuti leggermente a 219 milioni da 205 milioni di dollari. E’ andata male, invece, la trimestrale di Merck peggiore delle attese.