La prima trimestrale dell’anno di Unicredit è stata superiore alle attese degli analisti finanziari. La redditività della banca di Piazza Cordusio è nettamente migliorata, con un utile netto cresciuto del 2,8% a 449 milioni di euro. Gli analisti si aspettavano un ritorno all’utile, dopo la perdita di 124 milioni di euro dell’ultimo trimestre dello scorso anno, ma in misura inferiore a 156 milioni di euro. La reazione del titolo in borsa, però, è fiacca. Le azioni Unicredit segnano un rialzo dell’1,06% a 4,106 euro.
In mattinata i prezzi erano saliti fino a 4,184 euro. A dare slancio ai profitti ci hanno pensato i ricavi, aumentati del 5,6% su base trimestrale a 6,1 miliardi di euro, ma diminuiti del 5,2% nel confronto annuo, e le rettifiche du crediti su livelli inferiori a -73 milioni di euro. Le attività di business nell’Europa occidentale hanno sperimentato un balzo dei ricavi del 12,2%, grazie alla tenuta del margine di interesse e alla crescita delle commissioni e delle entrate da negoziazione.
► MPS BOCCIATA DA MOODY’S CON RATING B2
Nei primi tre mesi dell’anno il margine di interesse si è attestato a 3,3 mliardi di euro, frenato dalla bassa domanda di prestiti commerciali in un mercato europeo poco vivace e dal tasso Euribor a tre mesi al minimo storico intorno allo 0,21%. Le commissioni sono cresciute del 2,1% su base trimestrale, grazie ai servizi di investimento e alle commissioni derivanti dai servizi di finanziamento. Su base annua, invece, l’incremento è stato più lieve dello 0,7%. Rispetto all’ultimo trimestre del 2012 i ricavi da negoziazione sono praticamente raddoppiati a 650 milioni di euro.
► UNICREDIT: TARGET PRICE TAGLIATO A 4,15€ DA UBS
Tuttavia, rispetto a dodici mesi fa sono diminuiti del 49,4%. Il margine operativo lordo si è ridotto del 10,1% a 2,3 miliardi di euro. In calo gli accantonamenti su crediti del 9,3% a 1,2 miliardi di euro. Al 31 marzo 2013 il Core Tier1 è salito all’11,03%, grazie soprattutto agli utili non distribuiti. L’amministratore delegato Federico Ghizzoni ha sottolineato la capacità di Unicredit di essere una banca redditizia nonostante il quadro congiunturale sfavorevole.