Apple evasione fiscale da 74 miliardi di dollari

 Secondo quanto dichiarato dalla sottocommissione permanente di indagine del Senato americano, il colosso hi-tech Apple avrebbe messo a punto una maxi evasione fiscale negli Stati Uniti e in altre parti del mondo evitando di pagare decine di miliardi di dollari di tasse attraverso l’implementazione di una complessa organizzazione societaria, all’interno della quale le divisioni oltreoceano non erano residenti in alcun posto del mondo. L’amministratore delegato Tim Cook è stato subito convocato dalla sottocommissione che si è occupata delle indagini e già oggi sarà interrogato per chiarire altri aspetti della vicenda.

La società di Cupertino era stata accusata in varie occasioni di evadere sistematicamente il fisco, non solo negli Stati Uniti bensì anche in Europa e nel resto del mondo. Tuttavia, Cook aveva sempre risposto sull’argomento sottolineando come Apple sia uno dei principali contribuenti americani, visto che per l’esercizio fiscale 2012 ha effettuato un esborso di circa 6 miliardi di dollari di tasse federali sul reddito. Cook ha sempre affermato che Apple non ha mai usato espedienti per aggirare il fisco.

FACEBOOK FLOP IN BORSA A UN ANNO DALL’IPO

Quando è stato chiamato in causa su questo tema, il numero uno della Apple ha ricordato anche che il colosso hi-tech è una delle più grandi storie di successo della Corporate America e che ha creato ben 600mila posti di lavoro. Secondo quanto appreso dalla stampa da fonti vicine alla società della Mela, “Apple vede con favore un esame obiettivo delle norme fiscali americane, che non hanno tenuto il passo con l’era digitale e con i rapidi cambiamenti dell’economia globale”. Gli esperti del Senato Usa hanno già fatto una prima verifica sull’importo in tasse che Apple non avrebbe versato nelle casse dello Stato americano.

APPLE REGISTRA UTILI IN CALO PER LA PRIMA VOLTA DOPO 10 ANNI

Fra il 2009 e il 2012 la maxi evasione di Apple sarebbe pari a 74 miliardi di dollari, denaro che doveva finire dritto nelle casse dell’Internal Revenue Service (Irs), ovvero l’Agenzia delle Entrate a stelle e strisce. Apple avrebbe ben 102 miliardi di dollari offshore e spostato mliardi di profitti in filiali situate in paradisi fiscali, come l’Irlanda, dove l’aliquota è inferiore al 2%. Nel 2011 una controllata irlandese avrebbe realizzato 22 miliardi di utili e pagato solo lo 0,05% di tasse.